Pechino non fissa obiettivi per il PIL: troppe incertezze per COVID-19 e rapporti con gli Stati Uniti
Per la prima volta in decenni, la Cina non avrà un target di crescita per il 2020: parlando all’apertura del Congresso nazionale del popolo
PECHINO - La Cina ha deciso per la prima volta di abbandonare il suo obiettivo di crescita del prodotto interno lordo per quest'anno a causa della grande incertezza provocata dalla pandemia COVID-19. L'ha annunciato oggi il primo ministro Li Keqiang in apertura della sessione di lavori del Congresso nazionale del popolo a Pechino
«Non abbiamo posto uno specifico obiettivo di crescita economica quest'anno», ha spiegato il primo ministro. «Questo - ha aggiunto - è perché il nostro paese affronterà alcuni fattori che sono difficili da predire nel suo sviluppo dovuti alla grande incertezza riguardo la pandemia COVID-19 e il contesto economico e commerciale mondiale».
Troppe incertezze per COVID-19 e rapporti con gli USA
Nel primo trimestre di quest'anno la seconda economia del mondo ha registrato un crollo del 6,8 per cento a causa dell'epidemia iniziata nella città di Wuhan. Il governo ha deciso di mettere in campo importanti strumenti di stimolo, il cui effetto però è ancora difficile da stimare.
Invece, per quanto riguarda il contesto economico e commerciale, Pechino è in piena crisi nei rapporti con gli Stati uniti. Anche la decisione emersa ieri che in questa sessione del Congresso nazionale del popolo verrà proposta una legge sullo stato di sicurezza a Hong Kong, superando la potestà legislativa del parlamentino locale, ha provocato una dura presa di posizione del presidente Usa Donald Trump, il quale ha detto che l'America risponderà nella maniera «più dura».
Pechino lavora a stretta sull'autonomia di Hong Kong
La Cina intende introdurre una nuova legge sulla sicurezza a Hong Kong che potrebbe abbattersi sulle libertà e autonomie dell'ex colonia britannica. Secondo fonti del South China Morning Post, una bozza, che sarà presenta al Consiglio nazionale del popolo - il parlamento cinese - durante le «Due Sessioni» che iniziano domani, vieterà l'attività scessionista e sovversiva, le interferenze internazionali e il terrorismo.
Secondo la fonte, la legge punta a vietare le attività «sediziose» contrarie al governo centrale e le interferenze esterne negli affari di Hong Kong. La decisione di procedere d'imperio da Pechino sarebbe venuta perché il Consiglio legislativo (LegCo) non appare in grado di approvare una norma del genere, bloccato com'è in un teso confronto tra partiti filo-cinesi e partiti indipendentisti.
La mossa appare anche preventiva rispetto a un appuntamento cruciale: le elezioni di Hong Kong a settembre, che l'opposizione pandemocratica vede come un'occasione forse ultima per bloccare le leggi sulla sicurezza, tra cui quella sulla tutela della bandiera o dell'inno nazionale cinese, invise agli anti-Pechino.
Due soli casi di contagio e nessun morto
La Cina ha registrato soltanto due nuovi casi di contagio da coronavirus, rispetto ai cinque del giorno precedente. Uno dei due contagi è provocato da trasmissione locale a Shanghai, mentre il secondo proviene dall'estero. Si registrano anche 31 asintomatici. Il totale delle infezioni è di 82.967. Il conto dei morti resta invariato a 4.634.
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