29 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Russia-Usa

Terrorismo, nucleare, gas e Russiagate: cosa si sono detti i due nuovi super amici Vladimir e Donald

La Guerra fredda è finita da un pezzo, è ora di guardare avanti: obiettivo? Affossare l'Ue, senza darlo a vedere

HELSINKI -  "Meglio che super, eccellente": così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito l'incontro avvenuto a Helsinki fra Vladimir Putin e Donald Trump. Clima sereno, disteso, sintomo di una rinnovata volontà di decidere le sorti del mondo, affossando l'Europa con metodi soft. «Io e Putin ci incontreremo spesso, in futuro. Sono state ore molto costruttive» ha detto il presidente statunitense durante la conferenza stampa congiunta con l’omologo russo, Vladimir Putin, organizzata dopo il loro bilaterale al palazzo presidenziale e durata ben 2 ore e 10 minuti, anziché i 90 minuti previsti. Secondo Trump, questo è stato «solo l’inizio». Russia e Stati Uniti hanno fatto «un primo passo» – ha detto dal canto suo Putin – per migliorare le relazioni bilaterali ed è necessario «lasciarci alle spalle questo clima da Guerra fredda, che è "finita da tempo": l'epoca della dura contrapposizione ideologica tra due Paesi è cosa del passato, la situazione nel mondo è totalmente cambiata. Il presidente russo ha detto di avere proposto agli Usa di creare un consiglio congiunto a livello di esperti per cercare soluzioni ai problemi nei rapporti bilaterali con gli Usa.

"Un passo avanti verso un futuro luminoso"
I due hanno parlato "a lungo" della presunta interferenza russa nelle elezioni statunitensi, della proliferazione nucleare e del terrorismo islamico e altro. "Ho sottolineato l’importanza di una campagna per fare pressione sull’Iran e abbiamo parlato della situazione siriana. Noi non permetteremo una campagna di successo dell’Isis o di altri gruppi" ha proseguito il presidente Usa. "Abbiamo fatto un passo verso un futuro luminoso. Non vogliamo altro che cooperazione e pace e spero di parlare anche a nome della Russia». Stati Uniti e Russia, in Siria, «hanno salvato centinaia di migliaia di vite», dunque avanti con "l'estensione della nostra cooperazione nel settore della lotta al terrorismo e nel settore del cyber-crimine", ha detto il presidente russo. Una battuta anche sul gas: Putin ha assicurato a Trump che Mosca è disposta "a certe condizioni" a mantenere il transito del gas russo attraverso l'Ucraina anche dopo l'entrata in servizio del gasdotto North Stream 2, che dovrebbe rifornire l'Europa. Putin ha anche proposto che Russia e Stati Uniti cooperino per relegare la produzione di petrolio e gas di scisto.

Russiagate, quali prove?
Poi, il tema dei temi: il Russiagate. "La Russia è uno Stato democratico e spero che lei non stia negando che gli Usa sono una democrazia. Se lo crede, allora la conclusione di questa controversia può essere decisa solo in un tribunale", ha detto Putin rispondendo alla domanda di un giornalista sulle accuse di ingerenze russe nel processo elettorale americano. Il capo del Cremlino ha assicurato che la sua campagna elettorale è stata "onesta": "E' una vergogna che ci sia un’indagine in corso, non c’è stata alcuna collusione. È ridicolo quello che sta succedendo».  Non è stata la Russia dunque a interferire nelle elezioni presidenziali, "non vedo perché avrebbe dovuto farlo" ha replicato Trump, rispondendo dopo le presunte conferme arrivate da vari rapporti dell'intelligence statunitense. Le indiscrezioni su dossier compromettenti su Donald Trump in possesso della Russia sono "una assurdità" secondo Putin. "Sarebbe difficile pensare ad una più grande assurdità, toglietevi queste stupidaggini dalla testa", ha detto il presidente russo, "estremamente deciso e potente" nel negarla. E aggiunge: "Io sono stato un agende dell'intelligence e so come vengono creati dossier".

La proposta di Putin che spiazza tutti
Infine, la proposta che ha spiazzato tutti. Putin ha detto al capo della Casa Bianca che gli inquirenti Usa che conducono l'indagine sulle "ingerenze" russe nelle elezioni americane, coordinati dal procuratore speciale Robert Mueller, possono inviare in Russia una richiesta di interrogare "coloro che sono sospettati di qualcosa" nel dossier e sulla possibilità di collusione tra l'amministrazione Trump e la Russia. La proposta è arrivata direttamente da Vladimir Putin durante la conferenza stampa a conclusione del vertice. Il presidente russo ha fatto notare che esistono "procedure" in base alle quali il team di inquirenti può avviare questo iter e poi "i collaboratori della procura e degli organi inquirenti russi possono realizzare questi interrogatori». Anzi, ha aggiunto, "possiamo fare un ulteriore passo per venire incontro" agli inquirenti russi, "possiamo permettere a rappresentanti Usa, anche a rappresentanti di questa commissione, del signor Mueller, di presenziare a tali interrogatori». Ma, ha precisato, "ovviamente chiederemmo in tal caso la reciprocità». Una inedita pietra miliare nei rapporti Usa-Russia.