Macron mette in guardia dal pericolo di una «guerra civile europea»
"Nostri egoismi nazionali sembrano più importanti di ciò che unisce", afferma Macron
STRASBURGO - «Sta riapparendo una forma europea di guerra civile» e «i nostri egoismi nazionali a volte ci sembrano più importanti di quello che ci unisce di fronte al resto del mondo»: così ha lanciato il presidente francese Emmanuel Macron, parlando all'Europarlamento dell'allarme contro il rischio che in Europa prevalgano gli interessi dei singoli Paesi. «Io faccio parte di quella generazione che non ha conosciuto la guerra e che si permette il lusso di dimenticare quello che hanno vissuto i nostri predecessori», ha detto Macron, mettendo in guardia dall'emersione di tentazioni "autoritarie".
Macron difende l'intervento in Siria
Macron difende anche l'intervento in Siria. Stati uniti, Francia e Gran Bretagna sono «intervenuti» in Siria, con i raid dello scorso fine settimana su presunte installazioni militari chimiche del regine, per difendere «l'onore della Comunità internazionale», ha affermato. «Tre Paesi sono intervenuti e vorrei essere sincero, onesto - questo è avvenuto per l'onore della comunità internazionale», ha detto Macron in un'appassionata difesa dell'iniziativa militare della notte tra sabato e domenica.
Quadro legittimo
L'attacco è stato condotto «in un quadro legittimo, multilaterale, modo mirato, senza fare alcuna vittima umana, e riuscendo a distruggere tre siti di produzione e trasformazione di armi chimiche», ha sottolineato Macron. E ha aggiunto: «Questi attacchi non risolvono niente, ma mettono fine a una situazione a cui ci eravamo in qualche modo abituati in cui sembrava che il campo del diritto fosse il campo del debole. Io a questo non mi rassegnerò mai». Nell'ambito del processo in corso alle nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite «continueremo il lavoro diplomatico per costruire il quadro di lotta alle armi chimiche e di loro proibizione, abbiamo ricominciato, sempre con il veto russo» ha ricordato Macron, e ha aggiunto: «Continuiamo infine a lavorare per una soluzione politica inclusiva parlando con tutte le parti, la Russia, la Tirchia, l'Iran, il regime, e soprattutto con i gruppi dell'opposizione per costruire la Siria di domani e riparare il Paese, che è l'essenziale». «Ma non potremo costruire la Siria di domani se distogliamo oggi lo sguardo per lasciare che il regime di Assad e ai suoi alleati portino a termine lo sporco lavoro che stanno facendo, ve lo dico francamente», ha concluso il presidente francese.
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