29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Brexit

Brexit, fonti Ue: "buoni progressi". Ma un report britannico prospetta ritardi nel divorzio

Fonti europee parlando di progressi, ma spunta un report della commissione parlamentare britannica che sostiene tutt'altro

BRUXELLES - I negoziatori capi per la Brexit per l'Ue e Londra, Michel Barnier e David Davis, si sono incontrati oggi a Bruxelles dove hanno realizzato dei «buoni progressi» sulla questione di un periodo di transizione. Lo si è appreso da fonti europee. «Sembra ci siano dei buoni progressi ma aspettiamo di vedere quello che Barnier e Davis hanno da dire», ha dichiarato all'Afp una fonte europea vicina ai negoziati. «Le cose si presentano bene», ha confermato una altra fonte in merito alle ultime trattative. 

Discussioni
Le discussioni in corso fra le due parti vertono in particolare sui termini di questo periodo di transizione post-Brexit, auspicato da Londra per evitare le conseguenze di una rottura brutale, nell'attesa che siano conclusi degli accordi commerciali fra l'Ue e il Regno Unito. Un accordo sulla questione sarà incluso nel trattato di divorzio del Regno Unito dall'Ue, che deve regolare in particolare tre argomenti: la sorte degli expat, la fattura di divorzio e il futuro della frontiera irlandese dopo la Brexit. I leader dei 27 devono adottare venerdi al summit europeo la loro posizione per lanciare delle trattative nel quadro delle future relazioni commerciali fra le due parti.

Ma il report della commissione britannica...
Eppure, la commissione parlamentare brittanica che supervisiona i negoziati sulla Brexit ha suggerito in un report pubblicato oggi che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue potrebbe subire un ritardo, a causa della lentezza dei negoziati tra Londra e Bruxelles. La commissione ritiene che «sono stati fatti pochi progressi» su alcune questioni essenziali, come i diritti dei cittadini espatriati o il problema della frontiera tra l'Irlanda del Nord e l'Irlanda.«E' difficile pensare che si possa negoziare un accordo sulla Brexit che copra tutti i temi nel tempo che resta. Se aspetti importanti del nostro prossimo partenariato (con l'Ue)dovranno ancora essere definiti a ottobre, il governo dovrà prevedere un'estensione del periodo previsto dall'Articolo 50», secondo cui il divorzio si concretizzerà a fine marzo 2019, sottolinea la commissione, presieduta dalla laburista Hilary Benn, secondo cui i negoziati sono a un «punto critico».