26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Tajani: con pena di morte Turchia fuori dall'Ue

Turchia, dopo la vittoria Erdogan vuole un referendum sull'Ue: «Ci fanno aspettare da 54 anni»

Vinto un referendum, il «sultano» Tayyp Recep Erdogan guarda subito avanti e ne prospetta un altro: quello sull'adesione della Turchia all'Ue. Ma da Bruxelles frenano gli entusiasmi

ANKARA - Vinto un referendum, il «sultano» guarda avanti e ne ventila subito un altro. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proposto che sull'ipotesi di proseguire i negoziati per l'adesione all'Unione europea si indica un referendum. «Per 54 anni, cosa ci hanno fatto fare davanti alla porta dell'Ue? Ci hanno fatto aspettare», ha dichiarato Erdogan parlando ai suoi sostenitori riuniti davanti al Palazzo presidenziale ad Ankara. E rispondendo ad alcune dichiarazioni di leader Ue sul congelamento dei negoziati dopo l'esito del referendum che amplia i suoi poteri, il capo di stato ha aggiunto: «Ci siederemo e ne parlaremo e potremo indire un referendum anche su questo (l'adesione)».

L'Ue intanto chiede inchiesta trasparente sul voto
L'Unione europea, dal canto suo, ha espresso più di un dubbio sulla regolarità del voto, e ha chiesto alla Turchia di «aprire una inchiesta trasparente» sulle presunte irregolarità riscontrate dagli osservatori nel referendum costituzionale di domenica. «Chiediamo alle varie parti di dar prova di moderazione e alle autorità di aprire una inchiesta trasparente sulle presunte irregolarità riscontrate dagli osservatori», ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, in un punto stampa a Bruxelles.

Tajani: con pensa di morte, niente adesione all'Ue
E quanto alla prospettiva di adesione della Turchia all'Ue, le resistenze sono forti ed evidenti. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani vede la necessità di richiamare il capo dello Stato turco Recep Tayyp Erdogan al rispetto dei diritti, ma auspica che i rapporti tra Europa e Turchia non precipitino. «Se i risultati dell'inchiesta Osce saranno confermati, dovremo mandare un segnale forte alla Turchia e a Erdogan. Se poi passasse la reintroduzione alla pena di morte, allora Ankara si metterebbe completamente al di fuori di una prospettiva europea», commenta Tajani in un'intervista al quotidiano la Repubblica.

Preoccupazioni in Ue
«Il primo rapporto dell'Osce è preoccupante, dice che non c'è stata parità tra le parti e che non sono stati spiegati bene i quesiti. Tutto questo lascia interdetti ma aspettiamo la pubblicazione del rapporto definitivo», afferma il presidente dell'Europarlamento. Ma se l'Osce dovesse confermare le sue accuse, «allora dovremo lanciare un segnale di forte avvertimento»: «se vuole restare candidata all'adesione all'Unione, non possiamo non insistere che Ankara rispetti i criteri di Copenaghen, ovvero che resti un bilanciamento dei poteri», è il pensiero di Tajani, secondo il quale l'eventuale reintroduzione della pena di morte «riporterebbe la Turchia indietro al 2004, anno della sua abrogazione» e rappresenterebbe «una linea rossa per l'Europa, l'unico continente al mondo in cui non si applica».

(fonte afp)