Il «no» di Obama alla Brexit
Barack Obama entra a pie' pari nel dibattito sulla Brexit in un intervento sul quotidiano britannico Daily Telegraph, in cui afferma la necessità che Londra rimanga nell'Ue. Posizione che sarà riaffermata durante la visita di queste ore nella capitale britannica
LONDRA - Barack Obama dice la sua all'alleato inglese di sempre, e lo fa senza più nascondere il timore e il disagio per la scelta di indire il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Ue. La questione riveste evidentemente «un grande interesse» per gli Stati Uniti, secondo il presidente americano, che proprio oggi inizia una visita di tre giorni in Gran Bretagna. In un intervento a sua firma sul quotidiano britannico Daily Telegraph, Obama ha affermato infatti che, a suo parere, la presenza della Gran Bretagna nell'Unione europea amplifica la voce di Londra nel mondo. «L'Unione europea non sminuisce l'influenza britannica, ma l'amplifica. Un'Europa forte non è una minaccia per il ruolo della Gran Bretagna nel mondo, ma accresce il ruolo della Gran Bretagna nel mondo», ha scritto il capo di stato americano.
La posizione di Washington
Ma la posizione di Washington sul tema Brexit diviene cristallina se si considerano le manifestazioni di allarme giunte da uomini delle amministrazioni Usa di ieri e di oggi, da otto ex Segretari di stato al tesoro, concordi nel considerare il divorzio anglo-europeo una «scommessa ad alto rischio». Come riporta oggi il Sole24Ore, Charles Kupchan, influente studioso della Georgetown University, è stato piuttosto esplicito in proposito: «Non vogliamo vedere Brexit, scelta capace di danneggiare l’Unione europea. Il Regno Unito ha esercitato un’influenza oltre la sua reale portata e ci augurianmo che continui a farlo, ma nel mondo di oggi questo può avvenire solo attraverso azioni multilaterali».
Anti-Brexit
Così, è attesa per queste ore la dichiarazione del presidente Obama come uno dei più temuti attacchi al fronte del «no» all'Ue. Nel corso della sua visita a Londra, probabilmente l'ultima del suo mandato, Obama avrà un colloquio con il premier britannico David Cameron e una colazione con la regina Elisabetta II. Entrato a pie' pari nel dibattito sulla Brexit, Obama ha spiegato quanto il risultato del referendum del 23 giugno interessi direttamente anche gli americani. «Gli Stati Uniti si rendono conto che la vostra voce possente in Europa garantisce che l'Europa abbia una posizione forte nel mondo, che resti un'Ue aperta, che guardi all'esterno e contemporaneamente sia strettamente legata all'altra sponda dell'Atlantico». «Gli Stati Uniti e il mondo hanno bisogno che la vostra enorme influenza continui, compreso in seno all'Europa».
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