19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Siriani inviati da Turchia verso altri Paesi?

Ecco come Erdogan minaccia e ricatta con i rifugiati

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato gli appelli internazionali per l'apertura delle frontiere alle decine di migliaia di rifugiati siriani in fuga dai combattimenti in corso ad Aleppo, minacciando di inviarli verso altri Paesi

ISTANBUL - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato gli appelli internazionali per l'apertura delle frontiere alle decine di migliaia di rifugiati siriani in fuga dai combattimenti in corso ad Aleppo, minacciando di inviarli verso altri Paesi. «Non abbiamo scritto 'idioti' sulla fronte, non crediate che pullman e aerei siano qui per niente, faremo ciò che è necessario» ha minacciato Erdogan, parlando a un convegno di imprenditori ad Ankara.

Minacce e ricatti
Erdogan ha anche confermato le notizie di stampa secondo le quali aveva mercanteggiato con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e del Consiglio Europeo, Donald Tusk, minacciando di inondare l'Ue di rifugiati se non avesse ricevuto una somma sufficiente per poterli alloggiare in territorio turco: «Sono fiero di averlo fatto, abbiamo difeso i nostri diritti e quelli dei rifugiati: ho detto agli europei, ci dispiace, apriremo le nostre porte e diremo loro (i rifugiati) arrivederci».

Preoccupazione
Nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel in visita ad Ankara si è detta «inorridita» dalle «sofferenze umane» dei siriani ammassati alla frontiera tra Siria e Turchia, che secondo il premier turco Ahmet Davutoglu sono «circa 30mila». La cancelliera ha allora denunciato "i bombardamenti, in particolare da parte russa", su Aleppo. In seguito, appelli dell'Onu e dell'Unhcr sono stati indirizzati ad Erdogan perché aprisse le frontiere ai siriani della zona di Aleppo, soprattutto dopo la firma dell'accordo con l'Unione europea.

(Con fonte Askanews)