17 agosto 2025
Aggiornato 10:30
La crisi sirana

La base di Latakia, dove Putin continua la sua sfida all'ISIS

L'aeroporto è parte dell'aerodromo di Khmeimim, vicino alla città siriana di Latakia. Proprio da qui è iniziata la sfida russa all'Isis e sempre da qui era decollato il caccia SU-24 che, abbattuto dalla Turchia, ha scatenato una delle più gravi crisi internazionali e un forte congelamento dei rapporti tra Mosca e Ankara.

LATAKIA - La base russa di cui parla tutto il mondo conserva ancora il ritratto di Bashar Assad al suo ingresso, un'ampia sala vip per accogliere «gli ospiti», ma l'impronta di Vladimir Putin e della Russia si fa notare con il rombo dei caccia che decollano e atterrano dalla costa siriana, giorno e notte. L'aeroporto è parte dell'aerodromo di Khmeimim, vicino alla città siriana di Latakia. Proprio da qui è iniziata la sfida russa all'Isis e sempre da qui era decollato il caccia SU-24 che, abbattuto dalla Turchia, ha scatenato una delle più gravi crisi internazionali e un forte congelamento dei rapporti tra Mosca e Ankara.

Il contingente russo in questi tre mesi ha sferrato colpi davvero potenti contro il Califfato, schierando tra i migliori bombardieri e caccia. Secondo il generale Igor Konashenkov che accompagna un gruppo di giornalisti alla base, compresa askanews, le accuse di chi ha puntato il dito contro la Russia sono infondate. Gli aerei russi non solo hanno un proprio sistema di controllo per certificare la precisione degli attacchi, ma con i droni viene anche fotografato il risultato. E chi sostiene che sarebbero stati colpiti obiettivi civili «fa propaganda anti-russa» e «non si capisce bene che scopo abbia».

«In questo momento si sta alzando un elicottero in volo che si occupa della sicurezza intorno al perimetro della base aerea» descrive Konashenkov. «Prima di lui è decollato il caccia Su-30, destinato a proteggere e scortare i nostri bombardieri. Abbiamo inoltre visto decollare altri tre bombardieri Su-24 e Su-34 che sono partiti per colpire infrastrutture dei terroristi. Il tempo che passa dal messaggio, che arriva attraverso canali diversi, dell'individuazione di un obiettivo e il decollo dei caccia che dovevano colpirlo, va da uno a 10 minuti. In questo caso è stato un minuto».

Ma il contingente della base non è solo uomini e macchine volanti. Putin lo aveva promesso, non appena il Su-24 era stato abbattuto dai turchi, ed ecco il temutissimo sistema antimissile S400 Triumph, schierato nella base di Latakia in Siria. Le imponenti batterie verdi sorgono nell'aerodromo, su un piccolo promontorio, a pochi metri dalla pista da cui decollano e atterrano i bombardieri e i caccia russi destinati a colpire le basi dell'Isis.

Accanto a loro anche il sistema Panzir a corto e medio raggio. Mosca ha deciso di impiegare il più avanzato sistema di difesa missilistica in suo possesso dopo che la Turchia ha abbattuto un suo caccia Su-24. Uno dei due piloti è rimasto ucciso. Ed è stato allora che il leader del Cremlino ha deciso di schierare gli S400 per proteggere l'area. Il generale Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russa, spiega che comunque Mosca continua a collaborare con la coalizione a guida statunitense. «Con la coalizione noi condividiamo le posizioni dei nostri velivoli. Dopo quello che è accaduto, i raid si sono intensificati. Ma lo abbiamo detto più volte, questo schieramento è per proteggere quello che è parte delle nostre forze strategiche».

Intanto continua l'azione di forza dei raid russi «intensificati» contro l'Isis. Nelle ultime 24 ore i caccia e i bombardieri russi in Siria hanno condotto 59 raid, ucciso 320 terroristi, colpito 212 obiettivi dell'Isis nei governatorati di Aleppo, Idlib, Latakia, Hama, Homs, Al-Hasakah e Raqqa e distrutto 34 unità mobili, compresi blindati e jee, ha annunciato il generale.

«I terroristi continuano a registrare perdite tra i loro uomini, nonché per i loro mezzi», ha detto Konoshenko, spiegando che grazie a informazioni ricevute dall'opposizione «patriottica», è stata bombardata una grande base dei militanti jihadisti nella provincia di Idlib, dove «un edificio veniva usato dai militanti come quartier generale e per stoccare munizioni e altre merci». Konoshenko ha inoltre specificato che sono stati distrutti mezzi e automobili appartenenti all'Isis. Il generale parlava mentre alle sue spalle, ogni pochi minuti continuavano a levarsi in volo i caccia e i bombardieri russi.

Secondo le sue parole un «bombardiere Su-34 ha distrutto un convoglio di 15 camion carichi di carburante». Evidentente i camion trasportavano «il petrolio prodotto in zone controllate dai terroristi», ha precisato il generale. «Dopo l'attività di combattimento tutti gli aeromobili del gruppo aereo russo sono tornati alla base aerea di Khmeimim» a Latakia, ha detto Konashenkov.

(con fonte Askanews)