Siria, Ban Ki-moon: la guerra non è la soluzione
Per il segretario generale delle Nazioni Unite, per risolvere il conflitto siriano nessun intervento militare sarà mai produttivo
CITTA' DEL VATICANO - «Non esiste una soluzione militare». Lo afferma in merito alla situazione in Siria il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon nell'intervista rilasciata alla Radio Vaticana in prossimità della visita del Santo Padre all'Onu (25 settembre). «Stanno combattendo da oltre quattro anni e mezzo; sono morte oltre 250 mila persone, ci sono 4 milioni di profughi e 12 milioni di persone sono coinvolte direttamente in questa crisi. Io ho ripetutamente chiesto di risolvere questa situazione con un dialogo politico. Nel mese di giugno 2012 c'è stato un buon accordo, stipulato a Ginevra, sulla scia del quale ho cercato - attraverso il mio inviato speciale Staffan de Mistura - di instaurare gruppi di lavoro in ambito militare e della sicurezza, di tutela e protezione, di riconciliazione e sviluppo delle infrastrutture, in ambito politico e costituzionale. Quello fu un tentativo di allargare lo spazio politico nell'ambito del quale risolvere il conflitto. Io chiedo con forza ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza di riunirsi e di dimostrare la loro unità di intenti in questo momento difficile».
Gli europei mostrino più compassione
Ban, in un'intervista a La Stampa, ha inoltre commentato l'approccio europeo alla gestione della crisi dei rifugiati: "Elogio la leadership e la solidarieta' mostrata dagli europei, ma, nello stesso tempo, vista la gravita' e la scala della crisi, mi aspetto che facciano di piu' per proteggere chi fugge dalla guerra. Bisogna ricordare che nel passato anche i popoli europei sono stati beneficiati dalle migrazioni, alla ricerca di liberta' e opportunita' migliori. Ora che sono diventati l'economia piu' grande e ricca del mondo, speriamo che mostrino la loro solidarieta' globale e una leadership compassionevole. Percio' sollecito i leader europei ad aprire i confini e dare la necessaria assistenza umanitaria per salvare queste vite, mostrando compassione».
(fonte askanews)
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