12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
100 miliardi risparmiati grazie a pagamento di interessi più bassi

Altro che «formiche» e «cicale», dalla crisi greca Berlino ci ha solo guadagnato

Berlino ama raccontare la storiella delle «formiche» e delle «cicale». In realtà, il meccanismo che regola quest'Europa è letteralmente parassitario: più la Grecia sprofonda nell'abisso, più la Germania ci guadagna. Ecco perché

ATENE – Per chi pensava che la «tragedia greca» avesse trovato un (infausto) epilogo un mese fa, le ultime ore sono giunte a sconfessare la teoria. La «tragedia greca» non è affatto finita, e i tentativi di Berlino di ingabbiare l’eurozona nella sua teutonica visione del continente si sprecano. Il nuovo piano di aiuti da 85 miliardi  al temibile duo Schauble-Merkel non è mai andato giù: lo dimostra il documento – ottenuto dal Financial Times – diffuso dalla Germania, che elenca le diverse obiezioni all’intesa. Eppure, l’obiezione più grande che andrebbe avanzata è quella più odiosa per Berlino: con un debito non sostenibile – FMI docet – qualsiasi ulteriore «salvataggio» sarà una chimera.

Il tabù del debito non sostenibile
La questione-tabù è stata rivangata di recente dalle istituzioni europee, che, attraverso un documento anticipato dall'agenzia Bloomberg, hanno espresso profonda preoccupazione per la sostenibilità del debito greco.  In ogni caso, la Germania pare risoluta a battersi perché le proprie ragioni abbiano la meglio, forte della posizione egemonica che l’eurozona le ha sempre riservato. Perché, parliamoci chiaro: mentre noi dell’Unione ci intaschiamo quasi solo gli svantaggi, Berlino è tra i pochi a guadagnarci. Lo osserva bene l’illustre firma del Financial Times Wolfgang Münchau, che nei suoi editoriali non manca di rimarcare come la moneta unica abbia giovato praticamente solo alla Germania.

Più Atene sprofonda, più Berlino ci guadagna
La crisi greca suffraga questa tesi. A testimoniarlo, lo studio dell'Halle institute for economic research, pubblicato da Lettera43. Nonostante la teutonica nazionalità dell’istituto, la tesi arriva dritto al punto: più la Grecia perde, più Berlino ci guadagna. «Il pareggio di bilancio in Germania è in gran parte il risultato di pagamenti di interessi più bassi a causa della crisi del debito europeo», scrivono i ricercatori. Addirittura, secondo la simulazione degli economisti, la crisi che ha letteralmente prostrato la Grecia ha parallelamente portato a «una riduzione dei tassi del Bund di circa 300 punti base», cioè a un risparmio per le casse di Berlino di ben 100 miliardi, più del 3% del Pil tedesco.

Crudeli simmetrie finanziarie
Tutto ciò avviene in base alle più scontate dinamiche dei mercati finanziari: con la crisi, gli investitori cercano titoli sicuri, e optano in massa per le obbligazioni decennali del debito tedesco. Addirittura, analizzando gli effetti delle notizie altalenanti a proposito della crisi sul mercato dei titoli di Stato, si è visto che più Atene sprofondava nel baratro, più la Germania ci guadagnava, man mano che calavano i rendimenti dei titoli tedeschi. «Gli effetti», scrive l'istituto tedesco, «sono simmetrici», e in corrispondenza di eventi importanti si sono registrati movimenti di 20-30 punti base al giorno. Viceversa, quando Atene vedeva uno spiraglio di luce, Berlino ci perdeva con tassi più alti di circa 160 punti base.

Altro che formiche e cicale: parassiti
Secondo i dati dell’istituto, dunque, con la crisi greca la Germania ha risparmiato dal 2010 al 2015 almeno 100 miliardi di euro. Considerando che il costo dei tre salvataggi per i contribuenti tedeschi ammonta a 90 miliardi, si può concludere che Berlino, dalla tragedia greca, ci ha solo guadagnato. Le implicazioni di tali dati sono evidenti, ma una risplende più di tutte: la storiella che la Germania ci ha sempre narrato sulle formiche e le cicale fa acqua da tutte le parti. Perché la realtà è che la sopravvivenza delle prime è subordinata all’esistenza delle seconde. La stabilità di Berlino si basa in parte sulla crisi dei suoi vicini. Altro che «doppia velocità»: questa è un’Europa dal meccanismo letteralmente parassitario.