19 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Dopo l'incidente di Fukushima

Giappone, Tepco verso processo, anti-nuclearisti esultano

La Commissione d'inchiesta e prosecuzione numero 5 di Tokyo ha deciso che i vertici della Tepco - la compagnia elettrica proprietaria della centrale Fukushima-1 - debbano rispondere in tribunale del disastro di marzo 2011

TOKYO (askanews) - La battaglia per il ritorno del nucleare in Giappone è furiosa. E, mentre il governo tenta di procedere nella riattivazione di alcune centrali, sul fronte giudiziario arriva una notizia che fa sorridere gli anti-nuclearisti: la Commissione d'inchiesta e prosecuzione numero 5 di Tokyo ha deciso che i vertici della Tepco - la compagnia elettrica proprietaria della centrale Fukushima-1 - debbano rispondere in tribunale del disastro di marzo 2011, quando un disastroso tsunami innescò il peggiore incidente atomico dai tempi di Cernobyl.

Negligenza professionale
L'allora presidente della Tepco (Toden in giapponese) Tsunehisa Katsumata e i due ex vicepresidenti Sakae Muto e Ichiro Takekuro dovranno rispondere di negligenza professionale che ha avuto come conseguenza morti e feriti. Si tratta di una decisione che rovescia definitivamente il proscioglimento deciso per ben due volte dai procuratori, i quali invece non avevano chiesto l'incriminazione perché - a loro dire - la portata dello tsunami del 2011, costato circa 20mila morti in tutto il Giappone nordorientale, era imprevedibile. Diversa la valutazione fatta dalla commissione d'inchiesta: i tre erano i responsabili della prevenzione dai grandi disastri e quindi devono rispondere di quanto è accaduto. Lo tsunami, l'11 marzo 2011, si abbatté sulla centrale Fukushima-1, mettendo fuori uso i suoi impianti di raffreddamento e provocando il meltdown di tre reattori su sei.

Questione di sicurezza
I lavori di messa in sicurezza della centrale, di smaltimento delle acque e del combustibile radioattivo e di decommissionamento dell'impianto sono ancora oggi nel vivo e continueranno a lungo: sostanzialmente Fukushima-1 è tuttora una bomba innescata e lo sarà ancora a lungo. «Io voglio che dicano la verità», ha commentato uno dei rappresentanti dei residenti di Fukushima che hanno presentato la denuncia contro i manager presso il Tribunale distrettuale di Tokyo. Secondo questo gruppo, molti anziani sono morti nei rifugi dove sono stati costretti a vivere dopo l'evacuazione e altri, a Fukushima, sono stati esposti a radiazioni.

Un incidente memorabile
A causa dell'incidente nucleare di Fukushima, 170mila persone che abitavano entro il raggio di 30 km dalla centrale sono stati evacuati. Molti hanno vissuto nei rifugi, qualcuno si è fatto una vita altrove, anche perché ancora oggi l'accesso alla zona rossa è strettamente regolato. Secondo tre studi pubblicati oggi sulla rivista The Lancet, tuttavia, la gran parte dei danni del disastro attengono più alla vita psicologica delle vittime, che al loro stato di salute fisica. Una rilevazione effettuata dal governo giapponese su 20mila famiglie, che hanno risposto, ha dimostrato che, nel 2014, non sono attesi «effetti fisici osservabili», mentre è sulla vita sociale e psicologica che ci sono problemi e «specialmente sulla popolazione vulnerabile».