3 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Grecia alle urne

Tsipras: oggi decidiamo il nostro «destino»

Lo ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras all'uscita dai seggi. «Nessuno può ignorare la volontà di un popolo di prendere il destino nelle proprie mani», ha detto il premier, accolto dal grido «oxi» (no) della gente.

ATENE (askanews) - Il referendum in corso oggi in Grecia determinerà il «destino» del Paese nell'eurozona. Lo ha dichiarato il premier greco Alexis Tsipras all'uscita dai seggi. «Nessuno può ignorare la volontà di un popolo di prendere il destino nelle proprie mani», ha detto il premier, accolto dal grido «oxi» (no) della gente.

Testa a testa nei sondaggi
Sono quasi 10 milioni i greci chiamati a votare 'si" o 'no' alle nuove misure di austerità proposte dai creditori internazionali. Le urne si sono aperte alle 7 locali (6 in Italia) e chiuderanno alle 19 (18 italiane). I primi risultati attendibili si dovrebbero conoscere attorno alle 21 locali. Gli ultimi sondaggi diffusi venerdì scorso danno un testa a testa, con oltre il 10% di indecisi.

Tsipras ottimista
Tsipras ha cercato di trasmettere «ottimismo», dicendosi «fiducioso che domani si aprirà un cammino per tutti i popoli d'Europa, un percorso di ritorno ai valori fondanti della democrazia e della solidarietà in Europa, l'invio di un forte messaggio di volontà non solo a rimanere in Europa, ma di vivere con dignità in Europa. Oggi è un giorno di festa e di gioia».

Schulz: Non abbandoneremo i greci
Gli europei non «abbandoneranno» i greci anche in caso di una vittoria del no al referendum in corso oggi nel Paese, e potrebbero concedere subito ad Atene aiuti di emergenza. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in un'intervista al giornale tedesco Welt am Sonntag.
«Non abbandoneremo il popolo greco - ha dichiarato - forse dovremo fornire prestiti di emergenza ad Atene per fare in modo che i servizi pubblici continuino a funzionare e che le persone bisognose ricevano i soldi per sopravvivere. I fondi sarebbero resi disponibili in tempi brevi da Bruxelles». Il presidente dell'europarlamento ha tuttavia sottolineato come questa non sia «una soluzione sostenibile», perchè solo «un accordo sulle riforme e la modernizzazione della Grecia può davvero aiutare il Paese e riportarlo sul cammino della crescita».