«Solo Putin sa come battere l'Isis»
Gianluca Savoini, braccio destro di Matteo Salvini e suo trait d'union con la Russia, attacca l'Unione europea che ha deciso di rinnovare le sanzioni: «Invece di allearsi con lui, gli rompono le scatole per avvantaggiare le lobby»
MILANO – «Stiamo andando verso una nuova guerra fredda? È vero, ma non per colpa della Russia, che non ha nessun interesse a scatenarla». La colpa, lascia intendere in questa intervista al DiariodelWeb.it Gianluca Savoini, presidente dell'associazione Lombardia Russia, è tutta dell'Unione europea che, non a caso, nei giorni scorsi ha deciso di prolungare le controverse sanzioni. Che Savoini, braccio destro e portavoce di Matteo Salvini, di cui rappresenta il trait d'union con il Cremlino, critica aspramente. E non solo per i loro effetti economici negativi sull'esportazione delle imprese italiane.
Gianluca Savoini, l'Unione europea ha riconfermato le sanzioni.
Quella è stata una decisione pessima, ingiustificabile e controproducente. Che indica come l'Ue non faccia gli interessi dei popoli europei ma delle lobby di potere mondialiste. Vogliono dividere la Russia dall'Europa per avvantaggiare altre nazioni, ad altri gruppi imprenditoriali.
Che vantaggi potrebbe dare una collaborazione con la Russia all'Unione europea?
Quelli che ha sempre dato: economici, commerciali, culturali. Ma soprattutto strategici e geopolitici. Al di là del Mediterraneo l'Isis minaccia l'Occidente, ci sono attentati terroristici di matrice islamica un po' ovunque. Invece di occuparci di questo problema, noi rompiamo le scatole a Putin. Da cui dovremmo imparare come si tratta con certi terroristi.
Ma la Russia sarebbe aperta al dialogo con noi?
Assolutamente. Sta facendo il possibile per non tagliare definitivamente i ponti. Anche nel caso ucraino sta evitando un'escalation militare: sappiamo tutti che, se volesse, in due settimane potrebbe prendere Kiev, ma non lo fa proprio per mantenere i rapporti con l'Europa. Con cui i russi si sentono collegati per storia, tradizioni, interessi.
L'ipotesi di un asse anti-europeo con la Grecia è realistica o è solo una minaccia?
Sembra che siamo condannati a vedere la lenta agonia di un sistema greco ormai condannato da Bruxelles, dalla ricetta euro, dal Fondo monetario. Se la Grecia uscirà dall'euro, si avvicinerà sicuramente alla Russia. Che è già pronta a investire ad Atene, anche attraverso il passaggio del gasdotto Turkish stream, che trasporterà il gas dalla Turchia a tutta l'Europa.
Il governo Renzi che rapporti ha con la Russia?
Ultimamente sono un po' migliorati, anche grazie alle dichiarazioni di Gentiloni. Meglio della Mogherini, che era succube degli interessi mondialisti. C'è da dire, però, che come al solito l'Italia tiene i piedi in due scarpe: da un lato riceve Putin in pompa magna, dall'altro prende ordine da chi sostiene che sia un nemico da attaccare.
E tra la Lega Nord e Putin qual è il vero legame?
Un legame strettissimo, che anche la mia associazione ha contribuito a sottoscrivere. Abbiamo collaborato più volte ai viaggi di Matteo Salvini a Mosca e in Crimea, stabilendo contatti a tutti i livelli, dal presidente della Duma ai ministri. Abbiamo avuto anche l'onore di colloquiare privatamente con Putin.
Ma è vero che il partito ha ricevuto finanziamenti?
Assolutamente no. Abbiamo già querelato chi lo sostiene e solo l'altro giorno ho fatto una rettifica contro queste buffonate. La Lega non ha mai chiesto, né ha intenzione di chiedere finanziamenti, perché non abbiamo bisogno di soldi dall'estero. Il nostro è un rapporto puramente politico.
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