20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Teheran esclude il Congresso Usa dalle trattative

Sul nucleare, l'Iran vuole trattare solo con Obama

Se l'Iran dovesse raggiungere un accordo con l'Occidente, tutte le sanzioni sarebbero rimosse molto velocemente e il Congresso statunitense non potrebbe fare nulla per fermare questo processo. A dirlo, è stato il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, a un incontro ieri alla New York University.

NEW YORK (askanews) - Se l'Iran dovesse raggiungere un accordo con l'Occidente, tutte le sanzioni sarebbero rimosse molto velocemente e il Congresso statunitense non potrebbe fare nulla per fermare questo processo. A dirlo, è stato il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, a un incontro ieri alla New York University.

Nodo sanzioni
Secondo Zarif, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sarebbe costretto a fermare l'applicazione delle sanzioni solo pochi giorni dopo qualsiasi accordo nucleare firmato tra le potenze che sono impegnate nei colloqui e a rimuovere le sanzioni imposte dal Congresso nel giro di poche settimane, a prescindere dall'opinione delle due Aule. Per Zarif, secondo la ricostruzione di Josh Rogin su Bloomberg, qualsiasi futuro presidente degli Stati Uniti, anche repubblicano, sarebbe costretto a rispettare l'accordo.

Teheran tratta solo con il governo, non con il Congresso
Il ministro iraniano ha poi attaccato il Senato statunitense, dove è stato raggiunto l'accordo bipartisan per consentire al Congresso di esprimersi e potenzialmente bloccare l'intesa tra Washington e Teheran e rallentare la rimozione delle sanzioni. «Come governo straniero - ha detto - io tratto solo con il governo statunitense, non con il Congresso». Il ministro ha poi detto che se un accordo sul nucleare iraniano dovesse essere raggiunto entro il 30 giugno, la scadenza che le parti in causa si sono imposte per trovare un'intesa, nei giorni successivi il Consiglio di sicurezza approverebbe una risoluzione per rimuovere tutte le sanzioni delle Nazioni Unite, chiedendo a Obama di fermare immediatamente quelle statunitensi. «Dovrà rimuovere tutte le sanzioni, quelle imposte con un ordine esecutivo e quelle imposte dal Congresso. Come lo farà - ha aggiunto - è un suo problema».

Accordo difficile?
David Ignatius, giornalista del Washington Post, ha fatto notare che, secondo il resoconto fornito dalla Casa Bianca sui negoziati, le sanzioni dovrebbero essere rimosse solo una volta constatato il rispetto, da parte dell'Iran, di una serie di condizioni. Zarif ha risposto che ci vorrebbero «solo poche settimane» per rispettare le condizioni, che i «passi preliminari» sarebbero compiuti precedentemente e che si tratterebbe, quindi, di due azioni «simultanee». Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto che se il prossimo presidente statunitense dovesse cercare di cambiare o cancellare l'accordo, come promesso da alcuni candidati repubblicani alle presidenziali, gli Stati Uniti rischierebbero l'isolamento internazionale e rovinerebbero la loro credibilità.