27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Risoluzione sulla commemorazione del genocidio armento

L'UE è con il Papa

Approvata, nella serata di ieri, una risoluzione della "miniplenaria" sulla commemorazione del centenario del genocidio armeno, che condanna tentativi di negazionismo ed elogia le parole del Papa. Da parte sua, il Vaticano reputa interessante l'ipotesi, suggerita dalla Turchia, di aprire gli archivi e rimane fermo sulle sue posizioni.

BRUXELLES (askanews) - Il Parlamento europeo, riunito nella minisessione plenaria di Bruxelles, ha approvato ieri sera per alzata di mano e a larga maggioranza una risoluzione sulla commemorazione del centenario del genocidio degli armeni a opera dell'impero ottomano. La risoluzione, fra l'altro, «deplora fermamente ogni tentativo di negazionismo».

Elogio della dichiarazione di Papa Francesco
E' anche passato un emendamento che elogia la dichiarazione del 12 aprile scorso con cui Papa Francesco ha commemorato il centenario del genocidio, il primo del XX secolo, «in uno spirito di riconciliazione». L'emendamento sulla dichiarazione del papa, per cui è stata fatta una verifica elettronica, ha avuto 351 voti a favore, 269 contrari e 22 astensioni. 

Vaticano: apriamo gli archivi
Dopo la querelle, a toni anche molto accesi, tra Erdogan e i Sacri Palazzi, il Vaticano prende atto delle critiche della Turchia al Papa e, per bocca del suo portavoce, sottolinea come «interessante» l'accenno del presidente turco Recep Tayyp Edogan sulla prospettiva di aprire gli archivi e fare una commissione congiunta sugli eventi del 1915. «Abbiamo avuto una linea molto precisa e coerente, vorrei rimanere su questa», ha detto padre Lombardi rispondendo ai giornalisti nel corso di un briefing sulla riforma della Curia.

Padre Lombardi: prendiamo atto di quanto accaduto
«Quello che ha detto il Papa mi sembra chiaro come il sole: lo ha detto, lo ha articolato, ha fatto riferimento alla dichiarazione comune di Giovanni Paolo II e Karekin, cioè ha usato il termine genocidio mettendosi in continuità con un uso già compiuto di quella parola, ha sottolineato la contestualizzazione storica, ricordando che era uno di tante altre cose orribili successe nel secolo scorso e che stanno succedendo ancora. Il suo messaggio è stato: vediamo di prendere atto della storia per avere poi gli atteggiamenti adeguati per andare avanti in una storia migliore in modo che queste cose non si ripetano. Il discorso è stato molto chiaro per chi lo voleva cogliere, molto ricco, anche con un riferimento positivo al desiderio di riconciliazione e dialogo tra popolo turco e popolo armeno. Questo - ha detto ancora Lombardi - da parte mia o di altri non doveva essere ulteriormente spiegato o difeso: se da parte turca ci sono state reazioni ne prendiamo atto, ma non abbiamo ritenuto il caso di fare una polemica, battibecchi, prendiamo atto che ci sono state reazioni»«Io - ha aggiunto Lombardi - ho trovato interessante il tema della commissione storica mista e degli archivi storici di cui ha parlato Erdogan l'altra sera, credo sia una tematica su cui l'evento di domenica ha dato un'ulteriore impulso forte per una riflessione, anche nella prospettiva del Papa per una riflessione che coinvolge anche l'attualità, che sia di lezione per la storia e per l'oggi, con l'intenzione e il desiderio di un'ulteriore riflessione e dialogo».Ad ogni modo, «non abbiamo polemiche da fare».