19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Il presidente turco sulla questione del genocidio

Querelle sugli armeni, Erdogan risponde a tono al Papa

Non accenna a placarsi il dibattito sul genocidio degli armeni. Il presidente turco annuncia di essere pronto a convocare una commissione storica congiunta. E afferma che quando politici o funzionari religiosi assumono i doveri degli storici, ne esce il delirio, non i fatti.

ANKARA (askanews) - Dopo due giorni di silenzio, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha risposto, ieri, a Papa Francesco, in merito alle affermazioni sul «genocidio» degli armeni pronunciate da Jorge Mario Bergoglio ad una messa, nel centenario dell'eccidio del 1915, celebrata domenica in San Pietro.

Erdogan: delirio, non fatti
«Quando i politici, i funzionari religiosi assumono i doveri degli storici, viene fuori il delirio, non i fatti», ha detto Erdogan, a quanto riferito dalla stampa turca, in un incontro con l'Assemblea turca degli esportatori. «Qui voglio ripetere il nostro appello a creare una commissione congiunta di storici e sottolineare che siamo pronti ad aprire i nostri archivi. Voglio avvertire il Papa di non ripetere questo errore e condannarlo».

La Turchia nega il genocidio
Ricordando la visita del Papa in Turchia nel 2014, Erdogan ha detto di aver pensato che Bergoglio fosse «un politico diverso». Ora, «non permetterò che gli eventi storici siano deviati dal loro corso in una campagna contro il nostro paese e la nostra nazione». La stampa turca ricorda che gli armeni sostengono che un milione e mezzo di armeni ottomani furono uccisi in un genocidio che inizio nel 1915, mentre la Turchia nega che quelle morti furono un genocidio, che i numeri sono esagerati, e che coloro che furono uccisi tra il 1915 e il 1916 vanno annoverati nel più generale conto delle vittime della prima guerra mondiale.

Un dibattito aperto da Francesco
Domenica pomeriggio e lunedì si sono espressi contro il Papa diversi maggiorenti turchi, dal primo ministro al responsabile del dipartimento affari religiosi (gran muftì), dal ministro degli Esteri al responsabile delle politiche europee. Il centanrio dell'eccidio armeno, più precisamente, cade il 24 aprile. Ad Ankara, lo stesso giorno, le autorità preparano il centenario del trionfo ottomano di Gallipoli, nello stretto di Dardanelli.