19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Accordo sul nucleare

Iran: la nostra irreprensibilità dipenderà dall'Occidente

Il ministro degli Esteri iraniano Zarif ha annunciato che le misure, da parte dell'Iran, saranno irreversibili, solo se saranno tali anche quelle adottate dall'Occidente. Il riferimento, naturalmente, è alla revoca delle sanzioni in vigore contro Teheran. E il 21 aprile riprenderanno i negoziati.

MADRID (askanews) - L'Iran è disposto ad adottare «misure irreversibili» riguardo ai propri programmi nucleari se le grandi potenze faranno altrettanto: lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Mohamamd Javad Zarif.

Misure irreversibili dell'Iran in cambio di misure irreversibili dall'altra parte
«Ecco il quadro in cui lavoreremo: misure irreversibili saranno adottate dall'Iran in cambio di misure irreversibili dall'altra parte: l'Iran adotterà tutte le misure necessarie nella prima fase, e riteniamo che in virtù di questo anche l'altra parte farà altrettanto» ha spiegato Zarif alludendo alla revoca delle sanzioni in vigore contro Teheran. In particolare, Zarif ha sottolineato come le sanzioni dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite saranno in effetti revocate «fin dalla prima fase» dell'entrata in vigore dell'accordo definitivo: un «obbligo legale» che spetterà anche agli Stati Uniti, malgrado la Casa Bianca debba ottenere l'approvazione del Congresso, a maggioranza Repubblicana: «E' un loro problema», ha concluso Zarif.

I negoziati riprenderanno il 21 aprile
Il capo della diplomazia iraniana ha inoltre reso noto che i negoziati fra Teheran e i Paesi del 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza e la Germania) riprenderanno il 21 aprile prossimo; Zarif - in visita ufficiale in Spagna e le cui dichiarazioni sono state riportate dall'agenzia di stampa iraniana Isna - non ha tuttavia precisato la sede in cui si svolgeranno i colloqui. L'accordo quadro firmato a Losanna il 2 aprile scorso prevede la redazione di un testo tecnico dettagliato entro la fine di giugno: Zarif si è detto ottimista a riguardo avvertendo però come sia necessario che «gli Stati Uniti ed alcuni dei nostri amici europei» cambino atteggiamento riguardo alla revoca delle sanzioni; una revoca che Teheran vorrebbe immediatamente successiva alla firma e Washington subordinata alla verifica del rispetto degli accordi.