17 aprile 2025
Aggiornato 19:31
Il presidente dell'Eurogruppo invita ad accelerare i tempi

A chi fa paura il governo Tsipras

Dentro e fuori i confini dell'Ue, gli occhi continuano a essere puntati sul nodo greco e sulle scelte del governo Tsipras. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, invita Atene a non perdere altro tempo e ad accelerare sulle riforme, perché sono in tanti a temere il futuro della Grecia.

ROMADentro e fuori i confini dell'Ue, gli occhi continuano a essere puntati sul nodo greco e sulle scelte del governo Tsipras. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, invita Atene a non perdere altro tempo e ad accelerare sulle riforme, perché sono in tanti a temere il futuro della Grecia.

NATHAN SHEETS: ATENE DEVE LAVORARE PER RISOLLEVARSI - La Grecia è bersaglio di un doppio messaggio oggi. Da Bruxelles, l'Eurogruppo ha detto che sta perdendo tempo e che il governo di Alexis Tsipras deve accelerare sul piano delle riforme. Da Washington DC il dipartimento del Tesoro fa capire che molto – se non tutto - dipende da Atene, e che servono più riforme strutturali. Nel giorno in cui le sette riforme presentate dalla Grecia ai ministri delle Finanze dell'Eurozona sono state giudicate insufficienti per sbloccare parte dell'ultima tranche da 7,2 miliardi di euro di aiuti, è il sottosegretario al Tesoro americano Nathan Sheets a intervenire direttamente sul nodo greco. Nel suo intervento di ieri alla conferenza 2015 della National Association for Business Economics (Nabe), Sheets si è concentrato sulla Grecia: «Ulteriori riforme strutturali sono necessarie per permettere al lato dell'offerta della sua economia di competere con successo in Europa e a livello internazionale. E' importante che la Grecia lavori con i partner europei e la comunità internazionale per sostenere il suo progresso verso la ripresa e le riforme». D'altra parte, a ritenere indispensabili riforme strutturali da parte di Atene, non sono solo gli americani.

DIJSSELBLOEM: DEVONO PARTIRE LE RIFORME, STIAMO PERDENDO TEMPO - In Grecia «le riforme dovrebbero ripartire in fretta, invece stiamo perdendo veramente troppo tempo", ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, giungendo alla riunione a Bruxelles. «Come sapete abbiamo detto che supporteremo la Grecia se continuano sulle riforme che sono necessarie. E dobbiamo lavorare per dare alla Grecia un futuro forte nell'Ue. Siamo pronti ad aiutarli sulla base di altri progressi, ma sembra che stiamo perdendo tempo, è stato fatto poco in termini di attuazione». Anche il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Domborvskis, giungendo all'Eurogruppo a Bruxelles ha avallato la richiesta del presidente dell'Eurogruppo, sostenendo che i negoziati tecnici con la Grecia «devono concludersi entro aprile, ma se fosse necessario accelerare le istituzioni europee saranno pronte", perché «resta molto da fare e quello che conta a l'attuazione pratica del programma. Ci sono ancora tante cose da definire a livello tecnico».

A CHI FA PAURA LA GRECIASul nodo greco sono intervenuti anche gli Stati Uniti d'America. Dentro e fuori l'Ue, gli occhi continuano a essere puntati attentamente sugli esiti della questione, che vede legati a doppio filo il governo di Alexis Tsipras, e la sopravvivenza dell'economia (e del popolo) ateniese, con le decisioni dell'Eurogruppo di Bruxelles. Il futuro della Grecia fa paura a molti. Fa paura alle «3i» (come amaramente si è autodefinita l'ex Troika composta dalla Bce, il FMI e la Commissione europea) innanzitutto: le «Istituzioni» temono l'implosione del governo Tsipras, nel caso non fosse in grado di tener fede alle promesse della campagna elettorale. In questo caso, potrebbero sfumare tutti i passi compiuti in direzione dell'accordo. La Grecia fa paura a tutti i paesi dell'Ue, perché se la tanto temuta opzione Grexit si dovesse malauguratamente realizzare, l'effetto domino potrebbe avere conseguenze inimmaginabili sulla tenuta dell'eurozona. Fa rabbrividire i tedeschi: perché, nell'ipotesi di un default dello stato ateniese, vedrebbero sfumare la speranza di recuperare il loro denaro. Ma fa paura anche alla Spagna, in modo particolare: perché se davvero Alexis Tsipras riuscisse, invece, a far sentire la sua voce con successo all'interno dell'Europa dell'austerity, questo alimenterebbe il consenso intorno al partito di Podemos. Perciò, sono in molti – e per diverse ragioni – a temere gli esiti della questione greca. E' il caso, come suggerito dal presidente dell'Eurogruppo, di non perdere altro tempo.