16 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Parigi si ribella all'UE

Il malato UE non è l'Italia, ma la Francia

Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin: «Non adotteremo nuove misure di austerità«. I numeri parlano chiaro: la Francia ha raggiunto un debito pubblico pari a duemila miliardi di euro. Il governo francese valuta di chiudere il 2014 con un deficit del 4,4%; per il 2015 è previsto il 4,3%.

ROMA - Forse non è il Belpaese il malato dell'Unione europea, ma la vicina Francia. Mentre il debito italiano è frutto di politiche che si allungano nel tempo, la Francia, invece, si trova ad affrontare il superamento della soglia di duemila miliardi di euro di debito - che è la stessa cifra a cui ammonta anche quello italiano - con una difficoltà maggiore nel cambiare le politiche, rispetto al nostro paese. Infatti, a differenza dell'Italia, che, invece, si trova da tempo ad affrontare questa situazione e quindi i processi di revisione del debito sono già stati approfonditamente studiati, oltre all'importante constatazione che si è raggiunto il successo del mantenimento del deficit al 3%. 

2MILA MILIARDI DI DEBITO - E' appena di ieri la notizia che il debito pubblico della Francia ha superato la soglia simbolica dei 2.000 miliardi di euro, raggiungendo il 95,1 per cento del Pil secondo i dati del secondo trimestre diffusi dall'Insee, l'agenzia di statistica e analisi economica francese. Il debito totale ha toccato 2.023,7 miliardi di euro, e l'incidenza attuale è di 1,1 punti percentuali superiore a quella del primo trimestre dell'anno.

LA STIMA DEL DEFICIT AL 4,4% PER IL 2014 - Dal progetto di legge di bilancio presentato dal governo, che fino al 2017 non rispetta i parametri Ue, emerge che la Francia valuta di chiudere il 2015 con un deficit in lieve calo al 4,3% del Pil - di fronte al 4,4% previsto per quest'anno - e di ottenere risparmi di spesa complessivi per 21 miliardi di euro. Sembrerebbe che il disavanzo dovrebbe attestarsi al 3,8% del Pil nel 2016 per rientrare sotto il limite del 3% fissato da Bruxelles appunto nel 2017 (2,8%), invece il pareggio di bilancio viene rinviato al 2019. Il governo conferma che il suo proposito è quello di realizzare 21 miliardi di euro di risparmi nel 2015 e 50 miliardi di euro nel triennio 2015-2017 con tagli al bilancio dello Stato, agli enti locali e ai servizi sociali. Dal budget statale in senso stretto i risparmi si attesteranno a 7,7 miliardi di euro. Secondo le stime del governo francese, il debito pubblico dovrebbe toccare un picco al 98% del Pil nel 2016 mentre la crescita, prevista allo 0,4 quest'anno, dovrebbe accelerare all'1% nel 2015, all'1,7% nel 2016 e all'1,9% nel 2017.

IL MINISTRO SAPIN: «BASTA DIKTAT DA UE» - Il governo francese rifiuta di adottare nuove misure di austerità e si oppone ai diktat del'Europa. A parlarne è Michel Sapin, ministro delle Finanze francese: «Abbiamo preso la decisione di adattare il passo di riduzione del deficit alla situazione economica del paese. La nostra politica economica non sta cambiando, ma il deficit sarà ridotto più lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche». I numeri della legge di bilancio sono affiancati dalla nota del ministro che spiega che «nessun ulteriore sforzo sarà richiesto alla Francia, perché il governo - assumendosi la responsabilità di bilancio di rimettere sulla giusta strada il paese - respinge l'austerità».