19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Il Presidente russo minaccia l'UE

Putin: «Non date gas all'Ucraina»

La Russia ha sospeso le forniture energetiche all'Ucraina a giugno, nel contesto del conflitto che la vede opposta a Kiev e della disputa sul prezzo. Alcuni paesi europei, per aiutare l'Ucraina hanno previsto di ri-esportare il gas acquistato da Mosca attivando un flusso inverso del prodotto nel gasdotto. Ma i russi non sono d'accordo.

MOSCA - La Russia ha sospeso le forniture energetiche all'Ucraina a giugno, nel contesto del conflitto che la vede opposta a Kiev e della disputa sul prezzo. Alcuni paesi europei, per aiutare l'Ucraina hanno previsto di ri-esportare il gas acquistato da Mosca attivando un flusso inverso del prodotto nel gasdotto. La Russia sostiene che l'Ucraina le deve 5,3 miliardi di dollari di forniture non pagate. «Siamo preparati - ha detto il Ministro dell'Energia russo Alexander Novak - a non chiedere il pagamento immediato. Il gruppo ucraino Naftogaz dovrebbe pagare 2 miliardi subito e noi possiamo ristrutturare il resto del debito».

MONITI ALL'UE: NON RIFORNITE L'UCRAINA - Il ministro dell'Energia russo Alexander Novak ha avvertito, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano economico Handelsblatt che l'Europa è contrattualmente vincolata a non ri-esportare il gas all'Ucraina, e Mosca potrebbe tagliare le sue forniture nel caso questo avvenisse. Novak ha affermato che la Russia intende rispettare i suoi impegni contrattuali di fornitura ai paesi Ue, ma ha anche puntualizzato che nei contratti è scritto che «non è prevista ri-esportazione» del gas. «Noi speriamo - ha continuato - che i nostri partner europei restino ligi agli accordi. Questo è l'unico modo per garantire che non vi saranno interruzioni nelle forniture di gas ai consumatori europei». Le dichiarazioni vengono prima di nuovi colloqui fissati a Berlino tra Russia, Ucraina e Commissione Ue.

UN ALTRO CASO YUKOS - Molti lo hanno già paragonato al caso Yukos: e davvero la campagna contro Vladimir Evtushenkov, l’oligarca a cui viene contestata la legittimità dell’acquisto della compagnia petrolifera Bashneft, assomiglia sempre di più alla storia di Mikhail Khodorkovskij e della sua Yukos perduta. Venerdì mattina la Corte moscovita di arbitrato ha ordinato il sequestro delle azioni della compagnia, mentre Evtushenkov - accusato di riciclaggio - il giorno prima si era visto respingere la richiesta di cauzione, dovrà restare agli arresti domiciliari. E tutto questo avviene su uno sfondo sempre più burrascoso dei rapporti tra Russia e Unione Europea. Se in giornata Russia, Ue e Ucraina torneranno a parlarsi a Berlino per affrontare di nuovo la crisi del gas, il ministro dell’Energia russo Aleksandr Novak ha messo le mani avanti, ricordando ai «partner europei» che si sono impegnati a "girare" all’Ucraina parte del gas acquistato da Mosca, come hanno fatto Polonia e Slovacchia, che i contratti non prevedono che il gas venga riesportato.