12 ottobre 2025
Aggiornato 05:00
La crisi ucraiana

Bruxelles punta sul piano Poroshenko

Il piano di pace presentato dal presidente Petro Poroshenko per fermare le violenze nell'est dell'Ucraina rappresenta un'«importante chance» per bloccare l'escalation militare. L'hanno affermato oggi i ministri degli Esteri dei Ventotto, riuniti in Lussemburgo.

LUSSEMBURGO - Il piano di pace presentato dal presidente Petro Poroshenko per fermare le violenze nell'est dell'Ucraina rappresenta un'«importante chance» per bloccare l'escalation militare. L'hanno affermato oggi i ministri degli Esteri dei Ventotto, riuniti in Lussemburgo.
«(L'Unione europea) sostiene il piano di pace come importante chance per de-escalare e loda le azioni determinate del presidente (Poroshenko) volte alla pace a alla stabilità in Ucraina messe in atto dal suo insediamento, contro l'ondata di attività sempre più violente da parte dei separatisti pro-Russia in Ucraina dell'Est e la perdita quotidiana di vite, in particolare il recente abbattimento di un aereo militare ucraino, nel quale sono morte 49 persone vicino a Lugansk», recitano le conclusioni adottate dai ministri.
L'Ue, continuano, fa appello a tutte le parti affinché onorino «immediatamente un cessate-il-fuoco» con l'obiettivo di stabilizzare la situazione e permettere che il piano Poroshenko possa essere realizzato. In particolare «l'Ue fa appello alla Federazione russa affinché sostenga il piano di pace; adotti efficaci misure per fermare il continuo flusso di combattenti illegali, armi ed equipaggiamenti attraverso il confine con l'Ucraina; usi la sua influenza sui separatisti perché fermino la violenza e depongano le armi; continui il ritiro; si astenga dall'accumulare truppe vicino al confine ucraino e cancelli il mandato del Consiglio della federazione per l'utilizzo della forza nel territorio dell'Ucraina».

Ribadita la condanna per l'annessione della Crimea
I ministri, ancora, hanno ripetuto la condanna rispetto all'annessione della Crimea alla Russia, stabilendo un embargo all'importazione nell'Ue dei prodotti provenienti dalla penisola nel mar Nero e da Sebastopoli, e hanno chiesto a Mosca di usare la sua influenza per assicurare l'immediato rilascio degli ispettori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
Prima della riunione diversi ministri degli Esteri europei avevano parlato della possibilità di un inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia.
Rispetto a Kiev, invece, i ministri hanno ribadito l'impegno a un sostegno economico e hanno auspicato che le autorità ucraine continuino a procedere sulla via delle riforme, garantendo il rispetto per le minoranze.

Entro venerdì incontro diretto a livello di esperti
Per quanto riguarda la complessa vicenda degli approvvigionamenti di gas russo all'Ucraina, i ministri degli Esteri Ue hanno espresso delusione per il fatto che i negoziati promossi dalla Commissione europea tra Mosca e Kiev non abbiano portato a risultati concreti, tanto che Mosca ha interrotto il flusso di gas verso l'Ucraina. I capi delle diplomazie dei Ventotto hanno auspicato che le parti raggiungano un accordo. A luglio, secondo quanto ha riferito il neo-ministro degli Esteri ucraino Andrei Klimkin, il negoziato potrebbe essere riavviato.
La presa di posizione è stata accolta con soddisfazione dall'Ucraina. Klimkin ha sottolineato che da parte dei ministri Ue c'è stato un «sostegno incondizionato» nei confronti del piano di pace Poroshenko e ha invitato la Russia a «salire a bordo».
Il prossimo incontro diretto Ucraina-Russia-Ue, secondo quanto ha riferito oggi lo stesso Poroshenko, dovrebbe essere entro venerdì: dovrebbero esserci consultazioni a livello di esperti.