Bruxelles punta sul piano Poroshenko
Il piano di pace presentato dal presidente Petro Poroshenko per fermare le violenze nell'est dell'Ucraina rappresenta un'«importante chance» per bloccare l'escalation militare. L'hanno affermato oggi i ministri degli Esteri dei Ventotto, riuniti in Lussemburgo.
LUSSEMBURGO - Il piano di pace presentato dal presidente Petro Poroshenko per fermare le violenze nell'est dell'Ucraina rappresenta un'«importante chance» per bloccare l'escalation militare. L'hanno affermato oggi i ministri degli Esteri dei Ventotto, riuniti in Lussemburgo.
«(L'Unione europea) sostiene il piano di pace come importante chance per de-escalare e loda le azioni determinate del presidente (Poroshenko) volte alla pace a alla stabilità in Ucraina messe in atto dal suo insediamento, contro l'ondata di attività sempre più violente da parte dei separatisti pro-Russia in Ucraina dell'Est e la perdita quotidiana di vite, in particolare il recente abbattimento di un aereo militare ucraino, nel quale sono morte 49 persone vicino a Lugansk», recitano le conclusioni adottate dai ministri.
L'Ue, continuano, fa appello a tutte le parti affinché onorino «immediatamente un cessate-il-fuoco» con l'obiettivo di stabilizzare la situazione e permettere che il piano Poroshenko possa essere realizzato. In particolare «l'Ue fa appello alla Federazione russa affinché sostenga il piano di pace; adotti efficaci misure per fermare il continuo flusso di combattenti illegali, armi ed equipaggiamenti attraverso il confine con l'Ucraina; usi la sua influenza sui separatisti perché fermino la violenza e depongano le armi; continui il ritiro; si astenga dall'accumulare truppe vicino al confine ucraino e cancelli il mandato del Consiglio della federazione per l'utilizzo della forza nel territorio dell'Ucraina».
Ribadita la condanna per l'annessione della Crimea
I ministri, ancora, hanno ripetuto la condanna rispetto all'annessione della Crimea alla Russia, stabilendo un embargo all'importazione nell'Ue dei prodotti provenienti dalla penisola nel mar Nero e da Sebastopoli, e hanno chiesto a Mosca di usare la sua influenza per assicurare l'immediato rilascio degli ispettori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
Prima della riunione diversi ministri degli Esteri europei avevano parlato della possibilità di un inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia.
Rispetto a Kiev, invece, i ministri hanno ribadito l'impegno a un sostegno economico e hanno auspicato che le autorità ucraine continuino a procedere sulla via delle riforme, garantendo il rispetto per le minoranze.
Entro venerdì incontro diretto a livello di esperti
Per quanto riguarda la complessa vicenda degli approvvigionamenti di gas russo all'Ucraina, i ministri degli Esteri Ue hanno espresso delusione per il fatto che i negoziati promossi dalla Commissione europea tra Mosca e Kiev non abbiano portato a risultati concreti, tanto che Mosca ha interrotto il flusso di gas verso l'Ucraina. I capi delle diplomazie dei Ventotto hanno auspicato che le parti raggiungano un accordo. A luglio, secondo quanto ha riferito il neo-ministro degli Esteri ucraino Andrei Klimkin, il negoziato potrebbe essere riavviato.
La presa di posizione è stata accolta con soddisfazione dall'Ucraina. Klimkin ha sottolineato che da parte dei ministri Ue c'è stato un «sostegno incondizionato» nei confronti del piano di pace Poroshenko e ha invitato la Russia a «salire a bordo».
Il prossimo incontro diretto Ucraina-Russia-Ue, secondo quanto ha riferito oggi lo stesso Poroshenko, dovrebbe essere entro venerdì: dovrebbero esserci consultazioni a livello di esperti.