1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
La crisi ucraina

Merkel e Hollande a Putin: serve un accordo sul gas all'Ucraina

I due dirigenti europei «hanno rimarcato l'importanza di arrivare rapidamente ad un cessate il fuoco, creando le condizioni effettive sul terreno per un abbassamento delle tensioni ed evitando il trasferimento di armi e miliziani attraverso il confine». Il Ministro Mogherini: «Necessario il dialogo politico».

PARIGI - Il presidente francese François Hollande e il Cancelliere tedesco Angela Merkel hanno espresso la propria «profonda preoccupazione» per «il protrarsi dei combattimenti in Ucraina», nel corso di una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin: lo ha reso noto l'Eliseo.

CESSATE IL FUOCO - Merkel e Hollande hanno espresso la propria preoccupazione «in particolare dopo l'attacco che ha provocato la morte di almeno 49 militari» avvenuto questa mattina nell'est del Paese, dove un aereo da trasporto militare è stato abbattuto dai ribelli filorussi.
E' per questo motivo, prosegue il comunicato diffuso dall'Eliseo, che i due dirigenti europei «hanno rimarcato l'importanza di arrivare rapidamente ad un cessate il fuoco, creando le condizioni effettive sul terreno per un abbassamento delle tensioni ed evitando il trasferimento di armi e miliziani attraverso il confine».
Hollande, Merkel e Putin hanno fatto il punto sulla situazione in Ucraina e i differenti dossier in sospeso fra Kiev e Mosca: i tre dirigenti hanno in particolare sottolineato la «necessità di trovare un accordo sulle modalità della fornitura di gas russo all'Ucraina».

MOGHERINI: NECESSARIO IL DIALOGO POLITICO - Per la crisi ucraina è necessario focalizzarsi sul «dialogo politico» e «finalmente si è affermata questa idea».
Lo ha sottolineato a margine del Consiglio Italia-Usa a Venezia, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini.
«Io credo che il ruolo dell'Europa sia di facilitare dialogo diretto fra Kiev e Mosca», ha aggiunto, evidenziando che sebbene sia «vero che la situazione sul terreno sembra peggiorare», questo dev'essere proprio il «motivo per cui c'è bisogno di impegnarsi».
«La situazione che degenera - ha continuato la titolare della Farnesina - è spia che siamo arrivati un po' tardi, che situazione sta sfuggendo di mano. Questo richiede un po' piu' di sforzo politico».
La crisi in Ucraina, poi, ha chiarito implica la necessità «che dobbiamo sviluppare una vera politica europea dell'energia» e questo è «uno dei temi su cui l'Italia sta già lavorando per il suo semestre di presidenza Ue». In ogni caso, ha concluso Mogherini, il suo primo viaggio durante i 6 mesi di presidenza italiana dell'Ue sarà proprio a Kiev.