Putin: «Nel cuore e nella coscienza della gente la Crimea era e resta Russia»
Il presidente russo chiede di approvare l'annessione della penisola e della città di Sebastopoli, alla luce del referendum da lui definito «di importanza storica». Ue e Usa non riconoscono l'annessione, come chiesto dall'Ucraina. Il premier Arseny Yatsenyuk denuncia l'uccisione di un soldato ucraino e avverte: «Il conflitto passa dalla fase politica passa a quella militare»
MOSCA - «Nel cuore e nella coscienza della gente la Crimea era e resta parte integrante della Russia. Questa convinzione fondata sulla verità e la giustizia è stata confermata e trasmessa di generazione in generazione». Queste le parole del presidente russo Vladimir Putin dopo la firma dell'accordo con i leader politici della Crimea che spiana la strada per l'ingresso della repubblica indipendente nella Federazione russa.
PUTIN, MOMENTO STORICO - Alle due Camere del Parlamento, riunite al Cremlino, Putin chiede di approvare l'annessione della penisola e della città di Sebastopoli, alla luce del referendum da lui definito «di importanza storica». Putin procede dunque spedito, incurante delle sanzioni approvate da Stati Uniti e Unione europea dopo il referendum.
LE RITORSIONI INTERNAZIONALI - La Russia intanto è stata sospesa dal G8: i preparativi per il summit di Sochi a giugno sono stati interrotti. Il presidente americano Barack Obama ha proposto una riunione dei leader del G7 e dell'Unione europea all'Aia proprio per discutere di crisi ucraina, a margine del vertice sulla sicurezza nucleare del 24 e 25 marzo.
UCRAINA, ORA E' CRISI MILITARE - Unione europea e Stati Uniti non riconoscono l'annessione della Crimea, come chiesto dall'Ucraina. Il premier Arseny Yatsenyuk denuncia l'uccisione di un soldato ucraino a Sinferopoli e avverte: «Il conflitto passa dalla fase politica passa a quella militare».