Libere le 13 suore rapite in Siria a dicembre
Le religiose erano finite nella mani del fronte di Al-Nursa, formazione legata ad al Qaida. I ribelli hanno acconsentito allo scambio con 150 detenute nelle carceri di Damasco
DAMASCO - Le 13 suore cristiane rapite insieme a tre collaboratrici dal convento di Maalula, piccolo borgo della Siria il 3 dicembre scorso, sono state liberate dopo quattro mesi.
Le religiose erano finite nelle mani del fronte di Al-Nursa, formazione legata ad al Qaida. I ribelli hanno acconsentito allo scambio con 150 detenute nelle carceri siriane. Dopo la liberazione, sono state portate vicino al confine con il Libano. Durante la prigionia erano detenute a Yabrud.
«Ci hanno trattate bene, abbiamo vissuto felici e non ci siamo mai sentite tristi - racconta una di loro - avevamo tutto quello che volevamo. Un ragazzo ci chiedeva sempre di cosa avessimo bisogno. Siamo rimaste in una casa che sembrava un palazzo». La liberazione arriva dopo gli aspri combattimenti attorno a Yabrud tra esercito governativo e ribelli, determinati a mantenere il controllo della città. Per la liberazione si è rivelata determinante la mediazione del Qatar. La destinazione finale delle religiose è il patriarcato greco ortodosso di Damasco.
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