30 luglio 2025
Aggiornato 13:00
La crisi siriana

Kerry accusa Mosca: «Basta armi a Damasco»

Il Segretario di Stato americano: «La Russia deve essere parte attiva della soluzione invece di fornire altre armi e aiuti (al regime siriano) così da favorire il rilancio di Assad». Dura la replica di Lavrov: «Tutto quello che abbiamo promesso, abbiamo fatto»

GIACARTA - Il Segretario di stato americano John Kerry ha accusato la Russia di «favorire il rilancio» del presidente siriano Bashar al-Assad dopo il fallimento dei negoziati di Ginevra, che avrebbero voluto mettere fine a tre anni di conflitto.
«La Russia deve essere parte attiva della soluzione invece di fornire altre armi e aiuti (al regime siriano) così da favorire il rilancio di Assad», ha dichiarato il capo della diplomazia americana in conferenza stampa da Giacarta.

LAVROV RESPINGE LE ACCUSE - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha respinto le accuse del suo omologo americano John Kerry sulla Siria. Secondo gli Usa infatti la Russia sosterrebbe il regime e avrebbe impedito che i negoziati in Siria avessero un esito. «Tutto ciò che abbiamo promesso (per una soluzione della crisi siriana), abbiamo fatto» è la replica di Lavrov. «In primo luogo, lavoriamo ogni giorno con le autorità siriane, e in secondo luogo le cifre mostrano chiaramente che non è questo a creare i maggiori problemi, ma i terroristi e i gruppi terroristici che si sono moltiplicati in tutta la Siria», ha aggiunto il ministro per poi rilanciare: invece di chiedere alla Russia di aumentare la pressione sulle autorità siriane, Washington dovrebbe contattare i funzionari a Damasco direttamente.
Kerry ha accusato la Russia di promuovere de facto «una resurrezione» del presidente siriano Bashar al-Assad, dopo il fallimento dei negoziati di Ginevra, volti a porre fine a tre anni di conflitto mortale.