Obama vuole maggiori pressioni sul regime siriano
Il Presidente americano: «Non ci aspettiamo di risolvere la situazione nel breve termine, ma esistono misure immediate che dobbiamo prendere per aiutare la situazione umanitaria laggiù». Nessun progresso a Ginevra
RANCHO MIRAGE - Gli Stati Uniti stanno valutando ulteriori mezzi per esercitare pressioni sul regime siriano. Lo ha annunciato il presidente americano Barack Obama.
«Non ci aspettiamo di risolvere la situazione nel breve termine, ma esistono misure immediate che dobbiamo prendere per aiutare la situazione umanitaria laggiù», ha dichiarato Obama in un incontro con re Abdullah II di Giordania, sul tema del conflitto che dura da oltre tre anni. «Ci sono delle misure intermedie che noi possiamo prendere per mettere ulteriore pressione sul regime di Assad», ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti.
NESSUN PROGRESSO A GINEVRA - Il secondo ciclo dei negoziati di Ginevra tra le parti in guerra in Siria si è concluso, senza che sia stato ottenuto alcun progresso né fissata una data per un terzo round di colloqui. Lo ha annunciato l'inviato delle Nazioni Unite e della Lega Araba, Lakhdar Brahimi.
«Credo che sia meglio che ciascuna parte torni indietro e rifletta sulle sue responsabilità e se vuole o meno che questo processo continui», ha affermato Lakhdar Brahimi.
OPPOSIZIONE: TERZO ROUND SE SI PARLA DI TRANSIZIONE - Un terzo round di colloqui con il governo siriano senza parlare di transizione politica sarebbe «una perdita di tempo»: lo ha detto oggi da Ginevra il portavoce della delegazione dell'opposizione, Luai Safi.
«Un terzo round senza parlare della transizione politica sarebbe una perdita di tempo», ha commentato dopo che il mediatore dell'Onu, Lakhdar Brahimi, ha posto ufficialmente fine ai colloqui senza fissare una data per nuovi negoziati a seguito di un mancato accordo sull'ordine del giorno da parte della delegazione di Damasco.
«Il regime non è serio. Non siamo qui per negoziare il comunicato di Ginevra ma per applicarlo», ha aggiunto Safi a proposito del piano di accordo politico in Siria adottato dalle grandi potenze.
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