Russia, gli attivisti di Greenpeace accusati di pirateria
I circa trenta ambientalisti, tra cui un italiano, sono finiti sotto inchiesta penale per pirateria, «indipendentemente dalla loro nazionalità», perchè con la loro azione hanno «violato la sovranità territoriale russa e la sicurezza ambientale della regione» artica
MOSCA - Il comitato d'inchiesta russo ha aperto un'indagine per pirateria contro i militanti di Greenpeace a bordo del rompighiaccio Arctic Sunrise, sequestrato da un commando della guardia costiera dopo che i suoi occupanti avevano tentato un'azione di protesta contro una piattaforma petrolifera di Gazprom in Artico.
L'ACCUSA DI PIRATERIA - Il portavoce del Comitato Vladimir Markin ha annunciato che i circa trenta ambientalisti, tra cui un italiano, sono finiti sotto inchiesta penale per pirateria, «indipendentemente dalla loro nazionalità», perchè con la loro azione hanno «violato la sovranità territoriale russa e la sicurezza ambientale della regione» artica. In Russia il reato di pirateria è punibile con una pena fino a 15 anni di carcere.
L'ITALIANO STA BENE - «Cristian d'Alessandro sta bene, è in ottime condizioni fisiche e psicologiche»: lo ha riferito all'ANSA il console generale di San Pietroburgo Luigi Estero, dopo che il suo vice ha incontrato il giovane a bordo della nave di Greenpeace Sunrise, ancorata a Murmansk in seguito al blitz contro la prima piattaforma petrolifera artica russa.
- 09/03/2022 La Russia verso un controllo del web alla cinese?
- 22/10/2021 Il «conservatorismo degli ottimisti» di Vladimir Putin
- 21/10/2021 Il grande gelo tra NATO e Russia
- 18/10/2021 La Russia sospende le relazioni con la NATO