31 luglio 2025
Aggiornato 19:00
Le proteste in Egitto

Morsi: «Nessun ritorno al passato»

La presidenza egiziana ha respinto oggi l'ultimatum dell'esercito, che concedeva 48 ore al capo dello Stato Mohamed Morsi per soddisfare «le richieste del popolo»: Sono il garante della Pace

IL CAIRO - La presidenza egiziana ha respinto oggi l'ultimatum dell'esercito, che concedeva 48 ore al capo dello Stato Mohamed Morsi per soddisfare «le richieste del popolo». Affermando che «l'Egitto non permetterà assolutamente alcun ritorno al passato, qualunque siano le circostanze», Morsi si è detto garante della «riconciliazione nazionale» e della «pace sociale».

16 LE PERSONE UCCISE - In un messaggio trasmesso in diretta televisiva, il comando militare aveva annunciato ieri che «se le rivendicazioni del popolo non fossero state soddisfatte in questo arco di tempo» di 48 ore «le forze armate avrebbero annunciato una road map e delle misure per poterla mettere in opera».
Intanto anche l'opposizione egiziana, rimasta in piazza Tahrir al Cairo anche questa notte, aveva concesso ieri al presidente Morsi un ultimatum di 24 ore per lasciare il potere: in caso contrario, dalle 17 oggi di oggi, è stata annunciata una grande campagna di disobbedienza civile.
Almeno 16 persone sono rimaste uccise in tutto il paese dall'inizio delle manifestazioni di protesta contro la presidenza egiziana, secondo i dati forniti dal ministero della Sanità. Migliaia le persone ferite.