28 agosto 2025
Aggiornato 11:30
In risposta alla politica iraniana sul nucleare

Iran, l'UE verso un embargo petrolifero «graduale»

Sei mesi di transizione nel rispetto dei paesi più coinvolti, in modo da permettere ai paesi maggiormente coinvolti di prepararsi a una simile prospettiva. Ahmadinejad: capitalismo in decadenza, serve nuovo ordine

TEHERAN - In risposta alla politica iraniana sul nucleare, l'Unione Europea è orientata a imporre un embargo petrolifero contro la Repubblica islamica con un periodo di transizione di sei mesi, in modo da permettere ai paesi maggiormente coinvolti di prepararsi a una simile prospettiva. Lo hanno suggerito fonti europee citate dalla France Presse. «Sembra che si vada verso un periodo di transizione di sei mesi» per tener conto delle preoccupazioni espresse dai paesi Ue che hanno con Teheran i legami commerciali più forti, hanno detto le fonti, citando come esempio la Grecia.

In particolare, l'accordo in via di definizione fra i Ventisette - la decisione finale spetterà ai ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles il 23 gennaio - contempla che il divieto sull'importazione di petrolio entri in vigore entro sei mesi, mentre quello per i prodotti petrolchimici entro tre. Durante la sua breve visita a Parigi, martedì, il titolare della Farnesina Giulio Terzi aveva sostenuto in effetti la necessità che le sanzioni fossero «graduali» e rispettassero «la necessità di approvvigionamento dei paesi partner più interessati».
Il capo della diplomazia di Roma aveva ammesso che, da parte italiana, sarebbe stata dura «incassare l'ennesimo colpo» sul fronte dei rapporti economico-commerciali bilaterali con l'Iran, ma aveva anche aggiunto che «la questione e gli obiettivi della sicurezza nazionale - per il governo italiano - sono sicuramente al di sopra di qualsiasi altra considerazione». Il testo che sarà messo a punto dagli sherpa entro il prossimo Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, comunque, è ancora in fase di definizione e «non c'è ancora un accordo sul nuovo pacchetto di misure» sanzionatorie nei confronti di Teheran, hanno fatto notare altre fonti a Bruxelles.

Ahmadinejad: capitalismo in decadenza, serve nuovo ordine - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha invitato a stabilire un «nuovo ordine mondiale» basato sulla giustizia, di fronte alla «decadenza del capitalismo» chi si trova secondo lui «in un'impasse».
«Osserviamo che il sistema capitalista si trova in decadenza, in diversi posti si trova in un'impasse» , ha affermato il presidente iraniano durante una conferenza tenuta all'università dell'Avana, alcune ore dopo il suo arrivo a Cuba per una visita di ventiquattro ore, nel quadro di un tour regionale.
Mahmoud Ahmadinejad ha giudicato necessario instaurare un «ordine nuovo, un nuovo sguardo, che rispetti tutti gli esseri umani, basato sulla giustizia». E' necessario «mantenerci svegli, dare l'allarme, se non prepariamo noi stessi il nuovo ordine del mondo, saranno gli eredi degli schiavisti e dei capitalisti che ci imporranno un nuovo sistema», ha aggiunto il presidente iraniano che ha ricevuto una laurea honoris causa in scienze politiche dall'università dell'Avana. Senza affrontare esplicitamente il problema del programma nucleare del suo Paese, il presidente iraniano ha concentrato i suoi attacchi sui grandi Paesi capitalisti e in particolare gli Stati Uniti. «Oggi, il solo ricorso che resta al capitalismo, è uccidere, è un sistema che è fallito, in decadenza», ha giudicato. «Quanti fanno la guerra con l'unico scopo di vincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, uccidendo migliaia e milioni di persone, hanno il cuore completamente vuoto di amore e affetto per il prossimo», ha aggiunto. «Il nostro compito comune, la nostra missione e la nostra sfida, è compiere tutti i nostri sforzi perché si stabilisca la giustizia», ha concluso il presidente iraniano.