20 aprile 2024
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Presidenziali USA 2012 | Primarie repubblicane

Romney in copertina su Time, sempre più numero uno

Rick Santorum è andato fortissimo in Iowa ma è troppo conservatore per gran parte del paese, Ron Paul ha idee indifendibili sul palcoscenico nazionale. E il partito fa i conti con la sua probabile vittoria

NEW YORK - Ha vinto di otto voti, ma ha pur sempre vinto i caucus in Iowa, e adesso si avvia a una vittoria in New Hampshire che secondo i sondaggi sarà ampia. Mitt Romney comincia a passare presso il pubblico americano come il probabile vincitore delle primarie repubblicane e sfidante di Barack Obama. Così probabile che il settimanale Time gli ha dedicato due copertine nel giro di un mese. E che l'elite del partito, tiepida da sempre verso un candidato di scarso carisma nonostante la competenza, sta scaldandosi per l'ex governatore del Massachusetts.
Il titolo del numero di Time in edicola è eloquente sul percorso fatto da Romney nel giro di un solo mese. A inizio dicembre, in copertina accanto al suo ritratto c'era il titolo «Perché non gli piaccio?». Adesso, accanto alla foto di Romney il titolo è «Allora, adesso vi piaccio?» Il direttore del giornale Richard Stengel parla di una «campagna di successo ma scarsa passione». Ma anche senza troppo carisma, Romney si avvantaggia di un campo diviso. Nessuno dei suoi cinque avversari ha finora i numeri per batterlo.

E il partito fa i conti con la sua probabile vittoria - Rick Santorum è andato fortissimo in Iowa ma è troppo conservatore per gran parte del paese, Ron Paul ha idee indifendibili sul palcoscenico nazionale, Newt Gingrich è una reliquia degli anni Novanta dal carattere iroso e vendicativo, Rick Perry fa gaffe spettacolari nei dibattiti, Jon Huntsman non prende voti. Insomma, Mitt Romney vincerebbe per default, secondo questo scenario dipinto dai big del partito. Una fonte definita dal sito Politico «un veterano repubblicano alla Camera» ha riassunto così: «Mi sa che è proprio finita, no? Le primarie in South Carolina e in Florida chiuderanno la partita». Questo non piace all'ala destra del partito, che proprio non ama il centrista (e mormone) Romney. Ma per il deputato la loro opposizione non conta: «La destra è furiosa, ma come andrà lo sanno. Le carte ora sono tutte buone per Mitt, proprio come fu per John McCain» alle primarie del 2008.