19 gennaio 2025
Aggiornato 06:30
Distrutto il pianoterra e il primo piano dell'edificio

Maometto in prima pagina, bruciata la sede del «Charlie Hebdo»

Dopo il lancio di una «bomba molotov», stando a quanto riferito dalla polizia. La solidarietà del Jyllands-Posten a Charlie Hebdo incendiato. Giornalisti Charlie Hebdo ospitati da Liberation

PARIGI - La sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, uscito oggi con un numero speciale ribattezzato Charia Hebdo (giocando con la parola sharia, ndr) con Maometto in prima pagina, è andata distrutta la scorsa notte in un incendio doloso. Le fiamme sono divampate «attorno all'una» in un quartiere popolare del XXesimo Arrondissement di Parigi, dopo il lancio di una «bomba molotov», stando a quanto riferito dalla polizia.
Un giornalista della France presse ha constatato che le fiamme hanno bruciato e annerito il pianoterra e il primo piano dell'edificio. «E' terribile, è tutto distrutto», ha detto uno dei cronisti, Patrice Pelloux, aggiungendo che l'ordigno esplosivo sarebbe stato lanciato «contro l'ingresso, dando fuoco al sistema informatico».

Il giornale è uscito in edicola con il titolo Charia Hebdo, dopo aver deciso di trasformare il profeta Maometto nel direttore del numero speciale, volto a «celebrare la vittoria» del partito islamico Ennahda in Tunisia e l'annuncio che «la sharia sarà la principale fonte di diritto in Libia». In prima pagina, un disegno raffigura Maometto che afferma: «100 frustate se non siete già morti dal ridere!». Secondo il direttore del settimanale, il disegnatore Charb, l'incendio è direttamente «legato» alla pubblicazione del numero speciale: «Su Twitter, su Facebook, abbiamo ricevuto molte lettere di protesta, di minacce, di insulti», dopo l'annuncio, lunedì scorso, dell'edizione speciale.
Anche il sito internet del giornale è finito sotto attacco: sulla open-page appare infatti da questa mattina la fotografia della moschea della Mecca, con le parole «Nessun altro Dio che Allah».

La solidarietà del Jyllands-Posten a Charlie Hebdo incendiato - Il quotidiano danese Jyllands-Posten, noto per avere pubblicato per primo le controverse vignette del profeta Maometto che fecero infuriare il mondo arabo nel 2005, ha espresso la sua solidarietà al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, la cui sede è andata distrutta la scorsa notte in un incendio doloso. La colpa del giornale è probabilmente il numero speciale in edicola oggi ribattezzato Charia Hebdo (giocando con la parola sharia, ndr) con il volto di Maometto in prima pagina.
«Ho inviato oggi un messaggio di solidarietà al direttore e al capo redattore di Charlie Hebdo», ha dichiarato Lars Munch, direttore del gruppo proprietario del Jyllands-Posten in un'intervista pubblicata sul sito del quotidiano. «Mi vengono in mente molto bene gli attacchi che noi stessi abbiamo ricevuto dopo lo scandalo delle vignette di Maometto», ha aggiunto, sottolineando che è fondamentale «non sentirsi soli in questa situazione».

Giornalisti Charlie Hebdo ospitati da Liberation - I giornalisti del settimanale satirico Charlie Hebdo, la cui redazione è andata distrutta in un incendio doloso, sono stati ospitati temporaneamente nei locali del quotidiano Liberation che domani uscirà con quattro pagine firmate dai redattori e vignettisti del periodico francese.