20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
La guerra in Libia

Fillon: La soluzione politica si avvicina

Venerdì a Istanbul la riunione del Gruppo di Contatto. La Nato non esclude l'ipotesi di compiere delle missioni di bombardamento anche durante il Ramadan

PARIGI - Una soluzione politica al conflitto libico «è più che mai indispensabile e inizia a prendere forma»: lo ha affermato il premier francese Francois Fillon, nel corso di un intervento parlamentare nel quale ha chiesto ai deputati dell'Assemblea Nazionale di prorogare la durata dell'impegno militare di Parigi.
L'autorizzazione parlamentare per le operazioni militari di durata superiore ai quattro mesi è infatti un obbligo costituzionale dal 2008: un voto favorevole all'Assemblea e successivamente al Senato è atteso entro questa sera. «Le condizioni per la sospensione delle operazioni militari sono note: un cessate il fuoco autentico e verificabile, che implica il rientro delle truppe di Gheddafi nelle loro caserme; la fine delle violenze contro la popolazione civile ed il libero accesso degli aiuti umanitari, e infine il ritiro di Gheddafi dal potere», ha concluso Fillon.

Una soluzione politica è stata auspicata anche dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, in visita ad Algeri dove ha incontrato l'omologo Mourad Medelci: «L'Italia sta lavorando per dare il suo contributo e dei consigli per una road map che possa comprendere il cessate il fuoco tra le parti, con l'esclusione di Muammar Gheddafi e della sua famiglia, che devono lasciare il potere; dopo si lavorerà per un governo di riconciliazione nazionale libico, in maniera da non dividere in due» il Paese.

Il governo turco ha intanto invitato anche Cina e Russia, in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, a partecipare al prossimo vertice del Gruppo di Contatto internazionale sulla Libia, in programma venerdì ad Istanbul: lo ha reso noto il Ministero degli Esteri di Ankara. Il Ministero non ha tuttavia precisato se Mosca e Pechino abbiano accettato di presenziare al vertice e, in caso affermativo, a che livello. La Russia ha votato la risoluzione che ha aperto la strada all'intervento internazionale in Libia, pur criticando le incursioni aeree della Nato, mentre la Cina ha mantenuto una linea di non ingerenza.

Infine, la Nato non esclude l'ipotesi di compiere delle missioni di bombardamento in Libia anche durante il Ramadan, il mese sacro ai musulmani, se le truppe del leader libico Muammar Gheddafi non dovessero osservare una tregua: lo ha reso noto il portavoce militare dell'Alleanza, Mike Bracken. «Noi speriamo che le forze di Gheddafi cesseranno di attaccare e minacciare i civili, non solo in occasione del Ramadan, ma immediatamente», ha concluso il portavoce.