19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
La commemorazione della «Naqba»

Scontri ai confini di Israele, almeno 12 morti

Il Premier Netanyahu: «Difenderemo con determinazione i nostri confini»

ROMA - La commemorazione della Naqba, la 'catastrofe', come viene ricordata dai palestinesi la nascita di Israele, è stata dominata ieri da violenti scontri ai confini dello Stato ebraico che hanno fatto almeno 12 morti. Secondo quanto riporta il sito web del quotidiano israeliano Ha'aretz, due manifestanti sono stati uccisi dai soldati israeliani nei pressi di Majdal Shams, nella regione del Golan, al confine siriano, mentre dieci persone sono state uccise a Maroun a-Ras, al confine con il Libano, stando a un bilancio fornito dall'esercito libanese.

Un testimone, che ha parlato in condizione di anonimato, ha però detto all'Afp che i morti al confine siriano sarebbero sette, mentre un giovane palestinese è stato ucciso nella Striscia di Gaza, secondo una fonte medica locale. I feriti negli scontri sono oltre cento.

Secondo fonti dell'esercito israeliano citate da Ha'aretz, i soldati israeliani schierati al confine con il Libano hanno sparato in aria e alle gambe dei manifestanti palestinesi, accorsi a centinaia per la Naqba, per impedire loro di entrare in territorio israeliano, mentre sono stati i soldati libanesi che si trovavano sul posto ad aprire il fuoco indiscriminatamente. Le fonti israeliane hanno detto che almeno tre manifestanti sono stati uccisi dal fuoco libanese.

Da parte sua, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che Israele è determinato a difendere le sue frontiere. «Ho ordinato all'esercito di agire con la massima moderazione, ma anche di impedire che le nostre frontiere siano forzate» ha affermato il primo ministro in una dichiarazione ai media.