Israele annuncia nuovi insediamenti dopo la strage dei coloni
Abu Mazen chiama Netanyahu. E' caccia all'uomo nella zona di Nablus. Ancora nessuna rivendicazione. Il Quartetto condanna l'attacco
GERUSALEMME - Il governo israeliano ha deciso in nottata di andare avanti con la costruzione di centinaia di nuove unità abitative nelle colonie in Cisgiordania. La mossa, un ulteriore colpo ai negoziati di pace, è stata decisa in nottata come rappresaglia alla strage di una famiglia di coloni ultraortodossi di Itamar, non lontano da Nablus nel nord del territorio palestinese.
In particolare, scrive il quotidiano Ha'aretz, il comitato interministeriale che si occupa del piano insediamenti ha stabilito che saranno edificate 500 nuove abitazioni negli insediamenti di Gush Etzion, Ma'ale Adumim, Ariel e Kiryat Sefer. Alla riunione di governo hanno preso parte anche il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Ehud Barak.
Nella notte fra venerdì e sabato, una famiglia di coloni è stata sterminata nell'insediamento di Itamar. Oltre ai genitori, il 36enne Ehud Vogel e la moglie Ruth (35 anni), una bimba di tre mesi (Hadass) e due ragazzini di 3 e 11 anni (Elad e Yoav) sono stati trovati morti nei propri letti, straziati dalle pugnalate. A dare l'allarme sono stati gli altri tre figli, una ragazzina di 10 anni e due fratelli più piccoli, che sono riusciti a scappare correndo a chiamare i vicini.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato l'Autorità palestinese a collaborare «perché gli assassini siano trovati e puniti», lanciando l'ennesimo invito ai vertici dell'Anp perché «smettano di incitare (alla violenza) nelle moschee e nei media sotto il suo controllo». Il presidente palestinese Abu Mazen ha, dal canto suo, «denunciato ogni violenza contro civili a prescindere dai motivi» riaffermando la necessità di arrivare al più presto a un giusto accordo di pace.
In una telefonata fra i due leader, ieri sera, Abu Mazen ha espresso personalmente le sue condoglianze a Netanyahu. Per il momento, l'attentato non è stato rivendicato anche se a Gaza le Brigate Al Quds, braccio armato della Jihad islamica, ha giudicato «l'operazione normale», descrivendola come una naturale espressione del «diritto alla resistenza contro l'occupazione e i suoi crimini». Secondo il colonnello Nimrod Aloni, comandante dell'esercito nel nord della Cisgiordania, «l'attentato sembra essere opera di un gruppo locale».
All'indomani del dramma che ha sconvolto Israele, l'esercito con la stella di Davide ha praticamente sigillato la regione di Nablus e ha dispiegato uomini e mezzi nel villaggio palestinese di Awarta, adiacente alla colonia di Itamar. L'intelligence palestinese ha fatto sapere che i militari israeliani hanno interrogato a tappeto i residenti, casa per casa. Stando alle fonti della radio israeliana, i responsabili della strage sarebbero almeno due e hanno avuto modo di agire per oltre un'ora, dopo essersi riusciti a infiltrare nella notte all'interno della colonia.
Altri due bambini di 4 e due anni, che si trovavano in casa al momento dell'attacco, sono riusciti a sopravvivere al massacro. E un'altra figlia della coppia uccisa, di dieci anni appena, è venuta a conoscenza del dramma solo dopo essere rientrata a casa la sera tardi. «Israele agirà con forza per difendere il suo popolo e punire gli assassini» ha annunciato Netanyahu, osservando che la condanna dell'Anp è stata «ambigua» perché non ha parlato di «atti terroristici». Dal premier israeliano, comunque, è arrivato un appello ai coloni perché facciano prova di «buon senso e non cerchino di farsi giustizia da soli».
La strage è stata condannata da tutti i partiti del paese. «Nessuna religione al mondo può giustificare un atto tanto orribile» ha valutato il presidente Shimon Peres. L'attacco è stato condannato anche dall'Onu, dal Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite) e dalla Francia. La tensione tra palestinesi e coloni ebrei nella zona è alta da giorni. Lunedì i soldati israeliani avevano sparato proiettili contro i palestinesi, che si erano scontrati con i coloni nei pressi di Nablus; e dieci palestinesi, oltre a un colono, erano rimasti feriti nelle violenze.
Quello di Itamar, d'altronde, è stato il più grave attentato contro israeliani dal marzo del 2008, quando un palestinese penetrò in una scuola religiosa ebraica a Gerusalemme e uccise 8 studenti con un'arma automatica. Nella colonia risiedono circa un migliaio di ebrei ultranazionalisti: questa comunità era già stata colpita da un attacco simile nel 2002, quando un palestinese uccise nella propria casa una madre e i suoi tre figli, oltre a una guardia di sicurezza.