28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
La rivolta in Egitto

Dopo la «rivoluzione», operazione pulizia a piazza Tahrir

Decine di volontari da questa mattina in azione nella piazza simbolo della sollevazione popolare che ha portato alla cacciata del presidente Hosni Mubarak

IL CAIRO - Armati di scope e di sacchi, decine di volontari, giovani e meno giovani, fin dalle prime ore di questa mattina, scopa alla mano, hanno cominciato a ripulire al Cairo, la piazza Tahrir, simbolo della sollevazione popolare che ha portato alla cacciata del presidente Hosni Mubarak e roccaforte dei manifestanti per 18 giorni. «Casa vostra la pulite, no? L'Egitto è casa nostra, per questo la stiamo pulendo», afferma Abdelrahmane Atta, padre di sei figlie, mentre, scopa alla mano, spolvera un lampione.

«E' un nuovo Egitto, è il giorno numero 1 della storia dell'Egitto», esclama questo sessantenne mentre migliaia di persone affluiscono per unirsi a coloro che hanno festeggiato l'intera notte le dimissioni del presidente. Erano diverse decine gli egiziani intenti a spazzare, sfregare e lucidare anche le statue sulla piazza e i suoi dintorni dove centinaia di migliaia di manifestanti hanno sfilato dal 25 gennaio per reclamare le dimissioni di Mubarak. «Giovani coraggiosi, andate a pulire la piazza!», scandiva un gruppo di giovani sotto lo sguardo ammirato della folla.

«Stiamo costruendo l'Egitto» - Alcuno avevano hanno applicato dei fogli sul petto sui quali c'è scritto in inglese e in arabo: «Ci scusiamo per i disagi, stiamo costruendo l'Egitto», o «Ieri, manifestavo, oggi, costruisco». Gli appelli spontanei a ripulire la piazza sono stati trasmessi con il passa parola, via sms o Facebook e Twitter. «Io pulisco per fare ritornare i turisti», dice Hoda Salah, insegnante, con una mascherina per proteggersi della polvere nei pressi del Museo nazionale adiacente alla piazza.