Israele in allerta dopo l'attentato a Hebron
L'attacco minaccia i colloqui di pace che iniziano oggi a Washington. Unanime la condanna internazionale
WASHINGTON - All'indomani dell'attentato palestinese contro una colonia israeliana nella regione di Hebron che ha fatto quattro vittime, è massima allerta nello stato ebraico. L'attacco, giunto alla vigilia dell'apertura dei colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi, rischia di annullare gli sforzi compiuti da Washington per la stabilità della regione mediorientale. Il primo ministro dello Stato ebraico ha garantito che non sarà il terrorismo a decidere le frontiere di Israele ed ha annunciato che i responsabili dell'attentato saranno perseguiti «senza alcuna restrizione diplomatica». La Casa Bianca spera di concludere positivamente i negoziati di pace «entro un anno».
Intanto si susseguono le dichiarazioni di condanna. Da Washington, il segretario di Stato Hillary Clinton ha chiesto di continuare il dialogo con i palestinesi che hanno rifiutato la violenza. Da parte sua, il presidente palestinese Abu Mazen ha espresso la sua ferma opposizione a ogni episodio di violenza che «perturba il percorso politico». Con un comunicato pubblicato dal suo ufficio stampa, «il presidente palestinese e la direzione dell'Anp hanno condannato l'attentato che ha avuto luogo a Hebron, partendo dal principio del rifiuto di ogni attacco che colpisce i civili, siano essi israeliani o palestinesi».
Una dura condanna è giunta anche dall'Unione europea. Il capo della diplomazia Ue, Chaterine Ashton, ha definito l'attacco di ieri «inaccettabile». «Condanno fermamente l'attentato terroristico che ha ucciso quattro civili israeliani a Hebron», ha scritto Ashton in un comunicato. «Con questo attacco inaccettabile, i nemici della pace hanno tentato di far deragliare i negoziati di pace in Medio Oriente», ha aggiunto, esortando tutte le parti coinvolte «a impegnarsi con determinazione in questi colloqui».