29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Ahmadinejad: «Ripresa negoziati a settembre»

Teheran «condanna» le sanzioni UE: siamo rammaricati

Il portavoce del Ministro degli Esteri: «Non mineranno la nostra determinazione a proseguire il programma nucleare»

TEHERAN - L'Iran «si rammarica profondamente e condanna» le nuove sanzioni adottate ieri dall'Unione europea e che mirano a costringere Teheran ad adottare una posizione più flessibile nei negoziati sul suo controverso programma nucleare: è quanto ha dichiarato il portavoce del ministero degli Affari esteri iraniano.
L'Iran «si rammarica profondamente e condanna» le nuove sanzioni dell'Ue, ha dichiarato Ramin Mehmanparast, citato dall'agenzia ufficiale Irna. «Queste sanzioni non aiutano a fare avanzare i negoziati» con le grandi potenze sul programma nucleare iraniano «e non hanno alcuna influenza sulla determinazione dell'Iran a difendere il suo diritto legittimo di proseguire il suo programma nucleare pacifico», ha aggiunto Mehmanparast.

SANZIONI SEVERE - I 27 ministri degli Esteri dell'Unione europea, riuniti ieri a Bruxelles, hanno adottato una serie di sanzioni senza precedenti contro l'Iran, che colpiscono soprattutto il settore energetico del Paese. Le sanzioni per indurre Teheran a rinunciare al programma nucleare vanno ben oltre il pacchetto approvato il 9 giugno dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. «Si tratterà del pacchetto di sanzioni più severe che l'Ue abbia mai adottato contro l'Iran o qualunque altro paese», hanno sottolineato alcuni diplomatici europei.
La novità consiste proprio nell'obiettivo delle sanzioni, che puntano a indebolire il settore delle industrie del gas e petrolio, con l'introduzione di un divieto di nuovi investimenti in questi campi, così come di un divieto di assistenza tecnica e di trasferimento di tecnologie. L'Iran, pur essendo il quarto produttore mondiale di greggio, importa fino al 40% del suo fabbisogno di carburante, poiché non possiede raffinerie sufficienti a soddisfare la domanda interna.
Le conseguenze delle sanzioni saranno evidenti anche sul settore del trasporto merci, con controlli rafforzati in tutti i porti e gli scali europei. Ridotti gli spazi per gli scambi commerciali, sarà esteso il divieto di attività a nuove banche iraniane e negati i visti d'ingresso a numerose personalità.

AHMADINEJAD: «RIPRESA NEGOZIATI A SETTEMBRE» - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha affermato oggi che il suo paese riprenderà a settembre i negoziati con le grandi potenze occidentali sul suo controverso programma nucleare, ma ha aggiunto che Teheran auspica che vi possano partecipare anche la Turchia e il Brasile, paesi con i quali l'Iran ha concluso un accordo per lo scambio di combustibile arricchito.
«Ahmadinejad ha detto che l'Iran riprenderà le discussioni sul nucleare con l'Occidente a settembre», ha riferito oggi l'emittente Press-tv. Ma il presidente iraniano ha spiegato che «l'Iran vuole una partecipazione della Turchia e del Brasile a questi negoziati», è stato aggiunto senza ulteriori precisazioni.