3 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Marea nera

Gli attacchi di Obama alla Bp danneggiano i pensionati britannici

Il titolo dell'azienda è crollato oggi a Londra del 9,3%

LONDRA - Con le sue critiche «eccessive» alla British Petroleum, Barack Obama mette a repentaglio le pensioni di milioni di britannici. E' questa l'accusa lanciata dalla City al presidente americano che, nell'ultimo periodo, ha ripetutamente attaccato il gigante petrolifero britannico, responsabile del disastro ambientale nel Golfo del Messico.

Prima dell'incidente del 20 aprile scorso alla piattaforma petrolifera della Deepwater Horizon, la Bp rappresentava la maggiore compagnia britannica, con un valore di mercato pari a 122 miliardi di sterline (144 mld di euro). Da allora ha perso 49 miliardi di sterline del suo valore. E oggi, nelle contrattazioni a Londra, le azioni del colosso petrolifero sono arrivate a lasciare sul terreno fino al 15%, un autentico crollo da cui poi si è parzialmente ripresa: attualmente cede quasi il 5%. Rispetto al valore delle azioni di due mesi fa, la perdita è superiore al 40%.

La Bp è talmente preoccupata di fronte al potere di Obama di danneggiare il valore del titolo, che ha chiesto al premier David Cameron di chiamare la Casa Bianca per suo conto. Downing Street, comunque, - precisa il Telegraph - non ha voluto immischiarsi. «Dobbiamo assicurarci che la Bp non venga trattata ingiustamente», ha dichiarato un manager della City. «Se si colpisce la Bp, si colpisce tanta gente. I soldi delle pensioni britanniche diventeranno un regalo al governo americano e ai suoi legali, di cui faranno le spese il signor Rossi e i fondi pensionistici». Un altro analista commenta: «Obama ha il suo stivale sulla gola dei pensionati britannici. Non ha senso frustare ogni giorno la Bp, non serve a nulla.«
«Tanta gente - aggiunge un altro - non pensava che la Bp avrebbe avuto un impatto sulle loro pensioni, ma se il titolo continua a scendere, anche le loro pensioni scenderanno».

Secondo gli esperti i costi di risanamento della marea nera saranno compresi tra i 10 e i 20 miliardi di sterline, ma il costo maggiore per la British Petroleum sarà rappresentato dalla vendita del titolo Bp da parte degli investitori, spinti dal timore che la compagnia possa essere ulteriormente punita dalle autorità americane. Timori che si sono accresciuti in seguito alla retorica sempre più aggressiva manifestata da Obama che, secondo i suoi detrattori, altro non è che un tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità e di dirottare il malcontento sulla Bp.