29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Biden in visita: «C'è opportunità di pace»

Israele: espellere l'Iran dall'Onu

Lavrov: «Soluzione diplomatica al problema nucleare si troverà». Al via i negoziati indiretti con i palestinesi sotto l'egida di Washington

GERUSALEMME - Espellere l'Iran dall'Onu:e' l'auspicio del presidente israeliano Shimon Peres espresso in un incontro con il vicepresidente Usa Biden. Nei confronti dell'Iran, ha detto Peres, 'sanzioni di carattere morale sono non meno importanti che le sanzioni economiche'. Il presidente Mahmud Ahmadinejad, ha proseguito Peres, «non può al tempo stesso essere membro dell'Onu ed invocare la distruzione di Israele. Bisogna metterlo al suo posto. Non può continuare ad andare in giro come un eroe».

«Opportunità di Pace» - I negoziati sono ripartiti, dopo 14 mesi di stallo, grazie al lavoro dell'inviato speciale Usa George Mitchell. Joe Biden, che incontrerà anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen, si è detto moderatamente ottimista: fra israeliani e palestinesi, spiega, c'è «un'opportunità di pace». Ha dichiarato inoltre che «non ci sono divergenze tra Israele e gli Stati Uniti» per quanto riguarda la sicurezza. Giovedì il vicepresidente Usa proseguirà per la Giordania.

Erdogan: «Israele ha accettato mediazione turca con Siria» - Israele avrebbe accettato la mediazione turca nei negoziati con la Siria: è quanto riporta la rete televisiva turca Ntv, citando alcune dichiarazioni del premier Recep Tayyip Erdogan. Erdogan, in visita in Arabia Saudita, parlando ai giornalisti ha affermato che i negoziati potrebbero riprendere in tempi molto brevi; il governo israeliano non ha commentato la notizia.
Ankara è già intervenuta nei negoziati siro-israeliani nel 2008, senza che i colloqui abbiano fatto progressi, in particolare riguardo alla questione del Golan, di cui Damasco esige la restituzione ma che Israele considera di importanza militare strategica. Le trattative si sono interrotte nel gennaio del 2009 a causa dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che ha provocato anche una crisi nelle relazioni fra lo Stato ebraico e la Turchia.

Lavrov: «Soluzione diplomatica al problema iraniano» - Per il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov una soluzione diplomatica al problema nucleare iraniano si può trovare. «Siamo sicuri che ci sia ancora la possibilità di garantire una soluzione diplomatica ai problemi esistenti, in primo luogo il problema delle forniture di combustibile per il reattore sperimentale di Teheran», ha detto Lavrov.
Mosca dunque quest'oggi allontana la possibilità di sanzioni dal suo campo visivo e riprende le distanze tradizionali, dall'Ovest, preoccupatyo dai piani iraniani. Per Lavrov un nuovo progetto di risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull'imposizione di sanzioni contro l'Iran non esiste. «I nostri partner occidentali stanno discutendo idee che essi ritengono possano diventare il contenuto di tale risoluzione», ha precisato il capo della diplomazia russa.
Posizione apparentemente diversa era emersa dal viaggio del presidente Dmitri Medvedev a Parigi. La Russia sembrava allora favorevole a nuove sanzioni all'Iran, ma a certe condizioni. Nicolas Sarkozy dopo l'incontro con Medvedev, aveva riferito in merito ai colloqui con il leader del Cremlino: «Mi ha detto che Mosca è favorevole alle sanzioni, a patto che non creino una tragedia umanitaria».