La Cina dice no alle sanzioni all'Iran
Pechino frena dopo gli appelli dei paesi occidentali: «Servono altri negoziati»
PECHINO - Nuovo stop della Cina alla possibilità di nuove sanzioni Onu contro l'Iran. Pechino ha chiesto ulteriori negoziati con Teheran, dopo i ripetuti appelli di alcuni paesi occidentali per nuovi provvedimenti contro l'Iran, che continua a sviluppare il suo programma nucleare. La Cina è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e potrebbe dunque esercitare il proprio diritto di veto.
Oggi, l'Iran ha lanciato il processo di arricchimento dell'uranio al 20% nel suo sito nucleare di Natanz: lo riferisce la televisione di Stato iraniana al Alam. L'Iran aveva ufficialmente informato l'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) della sua decisione di iniziare di arricchire uranio al 20 per cento a partire da oggi. E ieri ha lanciato un'altra minaccia contro l'Occidente: il capo religioso iraniano l'ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato che Teheran assesterà un «pugno in bocca» a Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele se l'opposizione scenderà in piazza il prossimo 11 febbraio per il 31esimo anniversario della Rivoluzione islamica.
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha ordinato domenica di avviare la produzione di uranio arricchito al 20 per cento, sconfessando quanto sostenuto il 2 febbraio quando aveva che l'Iran «non aveva problemi» ad accettare di inviare il suo uranio all'estero per l'arricchimento. L'Iran aveva in precedenza rifiutato una proposta in merito dell'Aiea e sostenuta dal 'Cinque più Uno', il gruppo formato dai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu più la Germania. La proposta consisteva nel trasferire il 70 per cento del suo uranio arricchito leggermente (3,5 per cento) in Russia e poi in Francia, per convertirlo in combustibile nucleare destinato ad alimentare un reattore di ricerche medica a Teheran.
Soltanieh non ha precisato la quantità di uranio - le riserve nazionali sono stimate in 1,8 tonnellate - che saranno interessate. L'uranio arricchito al 20 per cento fornirà il combustibile per il reattore e gli ispettori dell'Aiea potranno controllare il processo negli impianti di Natanz, ha assicurato Soltanieh.
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