20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Mondo. Nucleare iraniano

Obama: «Dialogo aperto, ma Teheran deve cooperare con Aiea»

«Sanzioni economiche prima opzione, ma non esclusa azione militare»

WASHINGTON - Non allentare la guardia sull'Iran. Questo il monito lanciato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, secondo il quale la Repubblica islamica, dopo la scoperta di un secondo sito nucleare, deve prendersi l'onere di dimostrare le sue intenzioni pacifiche o, in caso contrario, sarà considerata responsabile dalle nazioni del mondo intero.

Nel suo messaggio settimanale alla nazione, trasmesso via radio e via internet, Obama ha detto che le prove che dimostrano come l'Iran stia costruendo un impianto sotterraneo per l'arricchimento dell'uranio che potrebbe essere utilizzato per la costruzione di una bomba atomica costituisce «un'ulteriore azione di disturbo della politica di sotterfugi dell'Iran» che mette a repentaglio la non proliferazione globale.

Obama ha rivolto di nuovo un invito a Teheran affinché consenta l'accesso agli ispettori internazionali, per evitare conseguenze. In caso contrario, l'opzione principale è quella di sanzioni economiche ancora più severe, ma ieri l'amministrazione Obama non ha escluso l'azione militare.

«La mia offerta per un dialogo sostanziale e serio per risolvere la questione resta aperta», ha detto Obama. «Ma l'Iran adesso deve cooperare completamente con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica e intraprendere quelle azioni volte a dimostrare le sue intenzioni pacifiche».

«I dirigenti iraniani sono di fronte a una scelta: possono assumersi le loro responsabilità e riuscire ad integrarsi nella comunità delle nazioni. Oppure andranno incontro all'isolamento e ad una pressione crescente, negando un'occasione al loro popolo», ha aggiunto il presidente americano.

Ieri, poco dopo la dichiarazione congiunta franco-britannico-americana a margine del summit G20 di Pittsburgh, il presidente russo Dimitri Medvedev e il viceministro degli Esteri cinese He Yafei hanno esortato Teheran a cooperare.