19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Green pass

Landini: «La Cgil avrebbe preferito l'obbligo vaccinale per tutti»

Il segretario della CGIL «Troverei utile che per una prima fase transitoria i lavoratori che hanno deciso di non vaccinarsi non debbano pagarsi il tampone. Lavorare è una condizione per vivere»

Il leader della CGIL, Maurizio Landini
Il leader della CGIL, Maurizio Landini Foto: Angelo Carconi ANSA

Posto cha la Cgil vuole l'obbligo di vaccinazione sul Covid «io troverei utile che dal 15 ottobre, per una fase transitoria per lavorare i lavoratori che hanno deciso di non vaccinarsi, troverei una cosa intelligente una forma in cui almeno per la prima fase non debbano pagarsi il tampone». Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil durante un evento a Firenze assieme al ministro del lavoro, Andrea Orlando.

«Lo dice un vaccinato: trovo che sia un messaggio sbagliato il principio che per lavorare si debba pagare e che si debba togliere qualsiasi argomento a questo».

«Avremmo preferito anche la scelta di un obbligo vaccinale per tutti - ha proseguito Landini - perché pensiamo che la sconfitta di questo virus la si affronta in questo modo e poi per noi c'è una battaglia da fare nel mondo, per rendere il vaccino gratuito pe tutti. C'è chi pala di terza o quarta dose mentre c'è gente nel mondo che non ha i soldi per la prima».

«Lavorare è una condizione per vivere»

«Non sono ne uno scienziato né un medico e mi affido a quello che dicono su queste materie. Il governo ha deciso in modo diverso, non abbiamo nulla contro il Green pass ma vediamo alcune contraddizioni che abbiamo posto ed è rimasto un problema aperto. Nel momento che scegli il green pass, che non è obbligo vaccinale, vuol dire che riconosci la libertà di non vaccinarsi e se vuol dire che per lavorare devo avere il green pass posso fare anche il tampone allora il tampone deve essere gratis nel mondo del lavoro. Non di quello di chi va al cinema. Uno a lavorare ci va perché ne ha bisogno, non per sport, lavorare è una condizione per vivere».

Se il tampone non è gratis si creano poi disparità sul reddito. Infine, Landini ha affermato che anche con le vaccinazioni anti Covid «il distanziamento sociale lo devi mantenere, non è che puoi abbassare la guardia perché siamo tutti vaccinati».

«Salvini? Con lui in comune solo le 'ini' e il Milan»

«Con (il segretario della Lega Matteo-ndr) Salvini, che io conosco poco, penso che abbiamo forse solo due cose in comuni: le 'ini' finali del cognome e poi una passione comune. Se c'è un'unica cosa co cui io sono cresciuto è Gianni Rivera al Milan: queste sono le uniche due cose comuni».

Per il resto «non solo lui non è per l'obbligo vaccinale, mi pare non ci pensi proprio, ma poi quando dico che bisogna evitare di dividere le persone - ha aggiunto - intendo anche che questi non possono essere temi per prendere qualche voto in più e fare campagna elettorale».