26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
UE

Padoan rilancia l'Unione bancaria europea: «Serve a ridurre i rischi finanziari»

Il ministro dell'Economia ribadisce il suo sostegno alla causa del progetto interbancario comunitario

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan Foto: ANSA

ROMA - Una delle priorità dell'Unione europea è il suo rafforzamento finanziario attraverso la costruzione di un'Unione bancaria. E il ministro dell'Economia del governo Gentiloni, Pier Carlo Padoan, torna a rilanciarne il progetto e a ribadire il suo sostegno alla causa. Tuttavia mette in guarda dalla adozione di vincoli meccanici per la riduzione del rischio che avrebbero l'effetto controproducente. Intervenuto al Rome Investment Forum 2017 organizzato dalla Febaf, Padoan ha però sottolineato che la messa a punto del sistema di vigilanza e di risoluzione nel settore bancario europeo «non deve essere una scusa per non fare altro» a livello politico. La lista delle cose da fare infatti comprende anche interventi sul fronte del risk sharing e risk reduction, anche perché - come ha rimarcato lo stesso ministro - «nessun Paese piu' di noi è interessato alla riduzione del debito».

Padoan rilancia l'Unione bancaria in Ue
Padoan poi è diventato più tecnico e ha criticato i vincoli meccanici dell'Unione bancaria: «Non sarebbe accettato che certi aggiustamenti finalizzati alla riduzione del rischio possano essere resi più efficaci da vincoli meccanici. La mia sensazione è che misure pensate per ridurre il rischio finirebbero per aumentare e innescare il rischio». Avanti quindi sulla riduzione del rischio, «ma attenti a pensare che ci sia bisogno di misure esogene che possano essere controproducenti", ha sottolineato il ministro. Padoan ha quindi spiegato che «l'unione bancaria viene posta al primo posto nella tabella di marcia» ma va realizzata «con due elementi di rafforzamento».

Servono misure di risk reduptione e risk sharing
Il primo di questi elementi per il ministro è che l'unione bancaria non debba «essere una scusa per non fare altro. Non aiuterebbe a riconquistare l'entusiasmo che i cittadini avevano un tempo verso l'Europa, quindi va fatta ma non va fatta solo l'unione bancaria». Il secondo motivo di rafforzamento per Padoan sta in una scelta appropriata dei meccanismi per la riduzione dei rischi bancario e sul debito. In particolare per il numero uno del Mef misure di risk reduption e risk sharing non vanno lasciate solo ad «azioni nazionali ma devono essere coinvolti tutti i paesi ad una velocità ragionevole».