Roaming in Europa, ecco cosa fanno Tim, Wind, Tre e Vodafone
Da ieri 15 giugno è stato abolito il roaming in Europa. Una buona notizia, ma ci sono delle eccezioni. Ecco cosa hanno fatto e faranno Tim, Wind, 3 e Vodafone

ROMA – Nella ‘battaglia’ di unire i cittadini dei 28 Paesi che compongono l’Unione Europea, si è arrivati anche a cercare di abolire il roaming, ossia quella procedura che addebitava maggiori costi telefonici, di navigazione Internet o consumo dati per chi chiamava o appunto utilizzava la rete dati in un Paese che non fosse il proprio. Ma ci sono ancora dei lati oscuri.
Uno stesso prezzo ma…
L’abolizione del roaming a partire da ieri, 15 giugno, prevede dunque che vi sia uno stesso prezzo per chiamare, messaggiare e utilizzare dati in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, è bene fare attenzione a quelle che sono le norme per un ‘corretto uso’ per non rischiare di incappare in spiacevoli sorprese.
Non abusare
Il primo ‘comandamento’ da rispettare per poter utilizzare al meglio e senza penali l’abolizione del roaming è quello di non abusare, o peccare di avidità. Per spiegarci meglio, l’utente non potrà usufruire dell’intera soglia, o piano dati, all’estero – ma solo di una parte. Difatti, vi sono delle limitazioni in base al tipo di contratto e dell’operatore telefonico di appartenenza. In particolare, tutti quei tipi di piano che prevedono soglie molto grandi o ancora illimitate saranno ‘calmierati’ da un tetto massimo ritenuto ragionevole dalle compagnie telefoniche.
Rifarsi sei mancati introiti
La decisione – non si sa quanto legittima – di introdurre dei paletti nel consumo telefonico o dati da parte degli operatori telefonici italiani sa un po’ di rivalsa ai danni dei consumatori per rifarsi in qualche modo dei mancati introiti derivanti dall’abolizione del roaming. Le scappatoie per sfuggire in qualche modo dalla normativa unica europea potranno dunque rivelare anche sgradite sorprese – tra queste, qualche operatore ha annunciato la possibilità di ‘ritoccare’ le tariffe locali.
I furbetti
Ovviamente i ‘furbetti’ non si trovano soltanto tra le compagnie telefoniche, ma anche tra i consumatori. Per esempio si potrebbe essere indotti a stipulare un contratto con un operatore telefonico estero che offre contratti più vantaggiosi e poi sfruttarlo nel proprio Paese. Per questo motivo, chi mostrerà di spendere più tempo con telefonate e uso dei dati in un altro Paese potrà incorrere nei costi aggiunti di roaming. Non dimenticare inoltre che in Paesi come Svizzera, Andorra, Norvegia, Islanda e Liechtenstein, considerati Extra-UE saranno comunque applicati i costi di roaming, che rimangono assai elevati. Tuttavia, in futuro, pare che Norvegia, Islanda e Liechtenstein recepiranno anche loro la normativa anti roaming. Per chi, italiano, ha un contratto con Tim, Wind, Tre o Vodafone è bene informarsi bene presso il proprio operatore per sapere quali sono, caso per caso, le limitazioni al proprio piano telefonico – proprio per evitare di vedersi addebitare dei costi imprevisti e magari salati.
Gli avvertimenti dell’Unione Nazionale Consumatori
In un comunicato, l’UNC (Unione Nazionale Consumatori) avverte che l’abolizione del roaming in Europa non sarà tutta rose e fiori. Come scrive l’UNC, «I costi del roaming potrebbero ‘rientrare dalla finestra’: la norma europea, infatti, prevede due scenari con i quali sarebbe consentito agli operatori di continuare ad addebitare dei costi per il roaming:
se il modello tariffario di un operatore venisse intaccato dall‘abolizione delle tariffe di roaming, questo può ottenere dall’Autorità di Regolamentazione nazionale il permesso di riscuotere tariffe di roaming in determinate circostanze particolari;
qualora l’utente dovesse infrangere la cosiddetta clausola di «fair use» durante il periodo di osservazione di quattro mesi previsto dal Regolamento stesso e non considerare l’avviso dell’operatore. La clausola prevede che nei quattro mesi non si possa trascorrere più tempo all’estero rispetto al proprio paese ed allo stesso tempo utilizzare di più il proprio telefono all’estero, fatto salvo chi è in grado di poter dimostrare di avere uno stretto legame causato da motivi di studio, o di lavoro con il paese estero stesso. Con tale clausola viene dunque negata la possibilità di utilizzare in modo permanente una SIM estera. Fintantoché si trascorre più tempo nel proprio paese e si utilizza il telefono di più all’interno del proprio paese si può stare sicuramente tranquilli (è sufficiente anche una solo connessione al giorno presso il proprio paese per dimostrare che non ci si trova costantemente presso un paese estero)». Facciamo dunque attenzione.
Alcune delle limitazioni
Come detto per il roaming in Europa ci sono alcune limitazioni. Per esempio TIM ricorda che «L’utilizzo delle offerte nazionali nei Paesi dell’Unione Europea, senza alcun sovrapprezzo, è consentito nell’ambito di viaggi occasionali nel rispetto delle politiche di utilizzo corretto dei servizi di roaming e del legame stabile con l’Italia da dimostrare su eventuale richiesta di TIM, ai sensi del Regolamento Europeo 2016/2286, al fine di prevenire abusi e utilizzi anomali.
Relativamente alle politiche di utilizzo corretto, il traffico generato sul territorio nazionale dovrà essere prevalente rispetto al traffico roaming effettuato dai Paesi UE e la presenza sul territorio nazionale prevalente rispetto alla presenza in altri Stati Membri dell'Unione. TIM potrà verificare il rispetto di tali parametri mediante un monitoraggio di almeno 4 mesi.
Inoltre, laddove previsto, il superamento delle soglie massime di traffico utilizzabile in UE, determinerà l’applicazione di sovraprezzi definiti sulla base di quanto previsto dalla Regolamentazione Europea. Dettagli circa le politiche di uso corretto e le modalità di applicazione dell’eventuale sovrapprezzo, sono disponibili sul sito tim.it nelle informative riguardanti le singole offerte.
Inoltre, per effetto del Regolamento UE n. 2120/2015, dal 15/06/2017 l’opzione TIM in Viaggio Full, eventualmente attiva sulla linea del Cliente, continua ad essere utilizzabile esclusivamente nei Paesi Extra UE. Per il traffico sviluppato nei Paesi dell’Unione Europea si applicano, pertanto, le condizioni economiche nazionali dell’offerta scelta dal cliente oppure del proprio piano base, in assenza di eventuali altre opzioni specifiche solo roaming attivate dal cliente. Per i servizi di emergenza è disponibile il numero gratuito 112. Per maggiori informazioni sui servizi di Roaming è possibile contattare il Servizio Clienti 119».
Per la stessa cosa, invece, Vodafone ricorda: «L’utilizzo delle offerte nazionali nei Paesi dell’Unione Europea senza sovrapprezzo è consentito nel rispetto dei seguenti parametri:
legame stabile con l’Italia (stable link), da dimostrare qualora richiesto utilizzo del traffico dati incluso nella tua offerta (Fair Usage Policy) entro i limiti previsti dal Regolamento UE 2016/2286 utilizzo corretto e lecito dell’offerta. La tua presenza sul territorio nazionale dovrà essere prevalente rispetto a quella in Europa e il traffico roaming da te effettuato dovrà essere inferiore al 50% del traffico incluso nella tua offerta. Vodafone potrà verificare il rispetto di questi parametri attraverso un monitoraggio di almeno 4 mesi (monitoring). Eventuali utilizzi non conformi ai parametri indicati sopra comporteranno l’applicazione dei sovrapprezzi previsti dalla regolamentazione. In caso di roaming nei Paesi dell’Unione Europea, al traffico verso numeri Vodafone eventualmente incluso nella tua offerta verranno applicate le condizioni previste per il traffico verso numerazioni non Vodafone, in linea con il Regolamento UE 2015/2120.
Potrai usufruire delle componenti gratuite che includono traffico dati e delle opzioni che includono traffico dati illimitato solo sul territorio nazionale. Al traffico verso numeri Vodafone eventualmente incluso nella tua offerta verranno applicate le condizioni previste per il traffico verso numerazioni non Vodafone, in linea con il Regolamento UE 2015/2120.Le chiamate internazionali eventualmente incluse nella tua offerta non saranno valide nei Paesi dell’Unione Europea».