Le Banche italiane e quella condotta «sospetta» su mutui e polizze vita che preoccupa Bankitalia
Secondo quanto accertato dalla Banca d'Italia, gli istituti di credito del Belpaese non restituirebbero - come dovuto - la quota parte del premio assicurativo ai loro clienti, trattenendo il denaro nelle loro casseforti
ROMA – La condotta delle banche italiane nei confronti dei clienti che aprono un mutuo per l'acquisto di abitazioni preoccupa la Banca d'Italia. Secondo quanto accertato dall'autorità di Vigilanza, infatti, gli istituti di credito del Belpaese non restituirebbero, come dovuto, la quota parte del premio assicurativo ai loro clienti trattenendo il denaro nelle loro casseforti. Per ora la notizia è contenuta in un dossier riservato di Bankitalia, e Via Nazionale si è limitata a tirare le orecchie all'Abi nella maniera più discreta possibile. Ma basterà a nascondere la spinosa vicenda e a raddrizzare la condotta delle banche italiane?
L'alert di Bankitalia e la condotta «sospetta» delle banche italiane
Se avete aperto un mutuo per l'acquisto di una casa e sottoscritto una polizza vita legata al finanziamento per l'acquisto della stessa abitazione, dovete fare molta attenzione. Sembra infatti che le banche italiane stiano perpetrando un comportamento scorretto a danno dei loro clienti, non restituendo la quota parte del premio assicurativo dovuta a quei consumatori che hanno estinto in anticipo una fetta del prestito. E l'alert arriva nientepopodimenoché dalla Banca d'Italia. Come riporta Francesco De Dominicis su Libero, infatti, la notizia in questione sarebbe contenuta in un dossier riservato dell'autorità di Vigilanza.
Via Nazionale si rivolge all'Abi
Le norme dettate da Via Nazionale impongono che la restituzione della quota parte del premio assicurativo, nel caso in cui il cliente riesca a estinguere anticipatamente una parte del prestito, debba essere obbligatoria e automatica. Ma evidentemente sono state considerate carta straccia se Bankitalia ha deciso di chiedere all'Abi (l'Associazione bancaria italiana) di «sensibilizzare» le banche su una questione tanto delicata e se lo stesso presidente dell'Abi, Gianfranco Torriero, a sua volta, ha ritenuto opportuno indirizzare una lettera ai banchieri italiani per tirar loro le orecchie. Naturalmente l'istituto guidato da Ignazio Visco si è ben guardato dal fare la voce grossa, cosa che avrebbe attirato subito l'attenzione dei media generando peraltro un grande clamore, e ha preferito ricorrere all'aiuto dell'Abi per «strigliare» gli «indisciplinati» banchieri.
Torriero interviene per sensibilizzare i banchieri
La lettera di Torriero recita così: la vigilanza ha rilevato che «in caso di estinzione parziale del finanziamento, non tutti gli operatori hanno implementato i processi finalizzati all’automatica restituzione al cliente del premio non goduto della polizza, sebbene ci siano indicazioni in tal senso nei piani di azione approvati». E prosegue sottolineando che «l’Autorità di vigilanza richiede di sensibilizzare gli associati a implementare rapidamente le modifiche al processo finalizzate alla restituzione del premio al cliente anche in caso di estinzione parziale del finanziamento, qualora le modifiche ai processi informatici che possono prevedere tempi lunghi non siano state già pienamente attuate». Secondo l'Abi, insomma, la condotta delle banche sarebbe stata determinata da cause esogene, cioè riconducibili ai processi informatici. Ma è lecito chiedersi quanto ci avrebbero messo le banche italiane ad accelerare questi processi qualora la Banca d'Italia non avesse alzato la voce per riprenderli. Nell'attesa, noi suggeriamo ai cittadini di fare molta, molta attenzione.