26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
La lira turca recupera

Perché la Banca centrale turca ha alzato i tassi per la prima volta dal 2014

Per contrastare il crollo della lira turca, che nell'ultimo mese ha perso il 10% contro il dollaro, la Banca centrale turca ha deciso di alzare i tassi. Nonostante la contrarietà del presidente Recep Tayyip Erdogan, «nemico dei tassi alti»

ANKARA - La Banca centrale turca ha annunciato un rialzo dei tassi di 50 punti base. E' il primo aumento da gennaio 2014. Il tentativo del governatore Murat Cetinkaya è quello di contrastare il drammatico crollo del valore della lira turca degli ultimi mesi, cominciato dopo il tentativo di golpe dello scorso 15 luglio. Ma il presidente Recep Tayyip Erdogan era contrario all'aumento del costo del denaro, almeno fino a qualche giorno fa.

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La Banca centrale turca ha alzato i tassi
La Banca centrale turca ha annunciato nei giorni scorsi un rialzo dei tassi di 50 punti basi. E' la prima volta che aumenta il costo del denaro dal gennaio 2014. Il comitato per la politica monetaria ha detto che i tassi sui pronti contro termine a una settimana passano all'8% dal 7,5%. Dopo l'annuncio della banca centrale la lira turca è arrivata ad apprezzarsi in poco tempo dello 0,81% e ha guadagnato lo 0,11% contro il dollaro. Dal fallito golpe del 15 luglio scorso, la valuta turca aveva continuato a perdere valore, ma il presidente Recep Tayyip Erdogan si era detto contrario all'aumento dei tassi per combattere la svalutazione in corso.

Il crollo della lira turca dopo il golpe
Solo il mese scorso, la lira turca ha perso oltre il 10% nei confronti del dollaro. Ciononostante, il 22 settembre il governatore della Banca centrale, Murat Cetinkaya, aveva deciso di tagliare i tassi di altri 25 punti base, portandoli all’8,25% e abbassandoli complessivamente di 250 bp dal mese di marzo, in linea con i desiderata del presidente Erdogan che chiedeva a Cetinkaya di fare anche di più. Ma se fino a questo momento Erdogan si era dichiarato contrario all'aumento dei tassi, dettando in questo senso la linea della Banca centrale turca, ora deve aver preso coscienza dell'impossibilità di rinviare ulteriormente l'aumento del costo del denaro.

Erdogan è nemico dei tassi alti
Il padre e padrone della Turchia si è più volte definito «nemico degli alti tassi», ma ha detto di voler assicurare l'indipendenza necessaria alle scelte di politica monetaria della banca centrale. Indipendenza che comunque appare molto flebile, visto il mancato rinnovo del mandato all'ex governatore Erdem Basci. Secondo alcuni analisti la scelta di Cetinkaya era inevitabile e non procrastinabile per contrastare il crollo della valuta turca, ma potrebbe aver indispettito il presidente della Turchia, che in ogni caso potrebbe decidere in qualsiasi momento di commissariare l'istituto prendendo in mano la politica monetaria del paese.