19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
cosa c'è dietro i fatti del 2011

Deutsche Bank, Borghi: «La Germania voleva far fallire la Grecia»

Il consigliere regionale della Lega in Toscana, Claudio Borghi, racconta cosa accadde nel 2011 quando lo spread salì a quota 500. E ci svela la strategia della Germania durante la crisi greca, spiegandoci perché l'indagine della procura di Trani sta partendo col piede sbagliato

Deutsche Bank: secondo Claudio Borghi, la Germania voleva far fallire la Grecia.
Deutsche Bank: secondo Claudio Borghi, la Germania voleva far fallire la Grecia. Foto: Shutterstock

ROMA - «Secondo me fanno bene a indagare». Claudio Borghi, consigliere regionale della Lega in Toscana ed ex dipendente della Deutsche Bank, è intervenuto ai microfoni della trasmissione «Ho scelto Cusano», condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus per ricordare quei giorni difficili del 2011 nei quali l'istituto tedesco azzerò la sua posizione sui titoli di Stato italiani e il differenziale tra i bond tricolori e i titoli di Stato tedeschi arrivò, il 9 novembre, al massimo storico di 574 punti.

Cosa accadde nel 2011
«Ce la ricordiamo un po' tutti quella cosa, aveva dato inizio alla famosa estate dello Spread», ha esordito ai microfoni della trasmissione "Ho scelto Cusano" il consigliere regionale della Lega Nord in Toscana nonché ex dipendente della Deutsche Bank , Claudio Borghi. In una situazione internazionale non particolarmente stabile, si lesse che Deutsche Bank aveva azzerato la sua posizione sui titoli di stato italiani, ricorda, mandando un chiaro segnale di sfiducia nei confronti della tenuta del debito sovrano italiano.

Quando lo spread salì a 500
«Da lì, tanti altri cominciarono a vendere i loro titoli fino a che non si arrivò al famoso momento dello spread a 500. Secondo me fanno bene ad indagare, perché è sospetta come mossa", ha sottolineato il consigliere leghista. Però poi aggiunge che «da ex trader, se devo giudicare quegli eventi, io all'epoca capii perfettamente le ragioni per cui Deutsche Bank vendette quei titoli: lo feci anche io prima di loro». I motivi, secondo Borghi, erano molto semplici: si era deciso di far fallire la Grecia.

La strategia della Germania
Come ricorda l'ex dipendente di Deutsche Bank: «Merkel e Sarkozy decisero di punire la Grecia e quindi i titoli di stato greci avrebbero dovuto fallire. Questa notizia all'epoca fu rovinosa».Gli operatori del mercato, vedendo quanto stava accadendo alla Grecia, hanno pensato di liberarsi dei titoli di stato più rischiosi e lo stesso ragionamento è stato applicato a quelli italiani. Ma non finisce qui. «Per essere machiavellici - prosegue Borghi -, se la Germania avesse voluto mettere in difficoltà alcuni stati a suo vantaggio, quella manovra sulla Grecia era perfetta. Perché rendendo insicuri i titoli dell'eurozona, ha spinto gli investitori a fare delle differenze sui titoli." 

Perché l'indagine di Trani parte col piede sbagliato
A quel punto, infatti, successe che in molti hanno venduto titoli di stato italiani per acquistare  quelli tedeschi, considerati più sicuri, facendo crescere lo spread. «Io spavento il mercato, gli investitori reagiscono e io ne traggo vantaggio: questa potrebbe essere stata la strategia della Germania", ha evidenziato il consigliere regionale della Toscana. Tuttavia, secondo l'economista leghista, stavolta l'inchiesta della Procura di Trani partirebbe col piede sbagliato. "Se ci si concentra su quello che faceva Deutsche Bank, si può tranquillamente dire che faceva una cosa logica, stante le informazioni che c'erano al momento. Ma se per ipotesi venisse fuori che Schauble ha parlato con i vertici di Deutsche Bank anticipando il piano di cui parlavo prima, è evidente che la cosa sarebbe clamorosa e molto grave", ha sottolineato per poi concludere: «Se anche fosse così, però, non arrivi a capirlo da Trani».