17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
il made in italy prende la via della seta

Cina, più rischi per la finanza globale. Ma una grande chance per le imprese italiane

La Cina sta attraversando una fase di passaggio e trasformazione della sua economia, che ha ripercussioni evidenti sui mercati finanziari asiatici e internazionali. Ma, forse, non tutto il male viene per nuocere

Soldi.
Soldi. Foto: Shutterstock

ROMA – Il Fmi ha dato l'allarme. I grandi paesi emergenti, in particolare la Cina, sono un rischio crescente per i mercati finanziari globali. Ma, se l'instabilità della finanza globale è un pericolo internazionale al quale nessuno stato può sottrarsi, il rallentamento in corso dell'economia del Dragone potrebbe essere invece una grande opportunità per le imprese italiane. Ce lo spiega un focus di SACE.

La Cina è un rischio crescente per i mercati globali
La Cina è un rischio crescente per i mercati finanziari mondiali, perché c’è la possibilità che trasmettano un contagio proveniente dai mercati dei paesi emergenti sulle Borse dei paesi avanzati. A dare l'allarme è lo stesso Fondo monetario internazionale, per il quale questi effetti collaterali sulle economie avanzate sono aumentati del 28% rispetto alla crisi economica globale iniziata nel 2008. E l'effetto Cina, come abbiamo visto nei mesi scorsi, sembra essere particolarmente pronunciato.

Non tutto il male vien per nuocere
La Cina sta attraversando infatti una fase di passaggio e trasformazione della sua economia molto delicata, che ha ripercussioni evidenti sui mercati asiatici e internazionali. Ma, forse, non tutto il male viene per nuocere. Il Dragone è diventato il primo paese importatore al mondo, e sebbene il suo tasso di crescita sia passato dalla doppia cifra della prima decade degli anni duemila al 6,9% del 2015, è ancora il maggiore consumatore di energia mondiale e il primo paese per valore di merci scambiate.

Un gigante economico che deve puntare sui consumi
E' un gigante economico che ora ha, però, la necessità di bilanciare la sua struttura economica puntando soprattutto sulla domanda interna e sui consumi. E questa è un'occasione ghiottissima per le imprese italiane, che sfruttando la qualità dei prodotti made in Italy possono puntare a conquistare un mercato senza precedenti. Secondo lo studio dell'istituto SACE, infatti, sono almeno 30 milioni i consumatori cinesi ad alto reddito disposti a spendere per i prodotti di importazione di alta qualità.

Un'occasione senza precedenti per il made in Italy
Alcuni cambiamenti già in atto nell'economia e nella società cinese possono spalancare le porte alle nostre imprese. Innanzitutto, quella parte di popolazione maggiormente abbiente delle grandi città cinesi è diventata in proporzione molto numerosa e costituisce un elevato potenziale di consumo. Inoltre, un numero crescente di città costiere mostra forti segnali di occidentalizzazione dei consumi, anche e soprattutto nel settore alimentare dove è il made in Italy a farla da padrone. E per finire, la riduzione dei dazi sui prodotti di lusso approvata dal governo cinese nel 2015 include anche i prodotti alimentari di alta qualità, tra i quali in pole position troviamo il vino. Non è un caso che negli ultimi quindici anni la produzione del prosciutto San Daniele sia aumentata di circa il 135% e del 36,7% solo nell'ultimo anno: gran parte dell'export italiano vola verso i mercati dei nuovi paesi emergenti e prende proprio la via della Seta. Per le imprese italiane è decisamente un'occasione da non perdere.