26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Green economy

Italia, dopo la Spagna, il peggior paese Ue per investire nelle rinnovabili

Secondo il report di Moody's «Project Finance: Regulatory risk for EU renewables investors greatest in Spain, Italy» infatti, sono questi i due Stati più rischiosi per chi vuole mettere a frutto il proprio capitale puntando sulle energie pulite

ROMA – Spagna prima e Italia subito dopo sono i Paesi peggiori all'interno dell'Unione europea per investire nelle rinnovabili. Secondo il report di Moody's «Project Finance: Regulatory risk for EU renewables investors greatest in Spain, Italy» infatti, sono questi i due Stati più rischiosi per chi vuole mettere a frutto il proprio capitale puntando sulle energie pulite. La colpa? Delle norme attuali e di una poca lungimiranza della classe dirigente che mettono a rischio la continuità nelle politiche di supporto alle fonti rinnovabili.

I CASI DI SPAGNA E ITALIA - Il principale autore del rapporto, Christopher Bredholt, ha spiegato: «In Spagna, il governo ha più volte introdotto cambiamenti negativi nel regime di sovvenzione per i produttori di energia rinnovabile al fine di eliminare il deficit dei ricavi del sistema elettrico rispetto ai suoi costi. In questo modo si è colmato il gap senza aumentare in maniera significativa le tariffe per gli utenti finali, un'opzione politicamente sgradita in un periodo di forte disoccupazione». Stesso vale per l'Italia. Per il nostro Paese Moody's ha ricordato l'abbandono, retroattivo, degli incentivi al fotovoltaico.

COSA FA SCAPPARE GLI INVESTITORI - Oltre a ciò l'agenzia di rating ha spiegato che gli investitori sono più in pericolo in quei paesi dove l'incentivazione alle rinnovabili rappresentano una percentuale consistente nelle bollette domestiche e dove la politica e l'opinione pubblica sono poco sensibili alle tematiche ambientali. Tra le politiche «scaccia investitori» Moody's ha citato le limitazioni alla produzione incentivabile; nuove tasse; rimozioni di sgravi fiscali; tagli retroattivi agli incentivi, (caso dell'Italia, Spagna, Repubblica Ceca e Grecia).

I PAESI VIRTUOSI - Bredholt ha aggiunto: «E’ importante notare che il regime normativo è solo un elemento del profilo di rischio di credito, e può essere mitigato da diversi fattori, tra cui un valido approccio alla gestione del rischio operativo e forti caratteristiche strutturali di finanza di progetto». I Paesi più virtuosi secondo il report sono Francia, Germania e Regno Unito, Stati con solidi quadri regolamentari, tali da rendere improbabile che, anche imponendo cambiamenti su larga scala nei regimi di sovvenzioni, possano influenzare le risorse esistenti.