Dudley: «La Fed esclude un QE4»
William Dudley, il presidente della Federal Reserve di New York, ha partecipato a una conferenza stampa sull'economia della Regione
NEW YORK (askanews) - William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, ha iniziato la sua conferenza stampa sull'economia della Regione nell'Empire State. Leggendo il suo discorso, Dudley spiega che la congiuntura nello Stato di New York va bene e che la creazione di posti di lavoro a New York City è legata al settore tecnologico. Il testo non comprende alcun riferimento alle scelte future di politica monetaria della Fed centrale né all'andamento dell'economia sul piano nazionale.
Gli eventi internazionali hanno aumentato i rischi al ribasso
Gli investitori aspettano la sessione di domande e risposte per tentare di ottenere qualche indicazione. Un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre «ora è meno convincente", ha detto William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, durante la conferenza stampa dedicata all'andamento dell'economia nella regione di NY. Secondo l'esperto, «gli eventi internazionali hanno aumentato i rischi al ribasso».Alla luce del recente sell-off dell'azionario, Dudley ha spiegato che è «importante non reagire eccessivamente a eventi sui mercati».
Non ci sarà nessun QE4
«Siamo molto lontani» dal parlare di un nuovo programma di quantitative easing, ha però precisato il presidente della Federal Reserve di New York, rispondendo alle domande nel corso della conferenza stampa dedicata all'andamento dell'economia nella regione di New York. Il riferimento di Dudley è al lancio ipotetico di un quarto round di allentamento monetario da parte della Federal, ossia un programma di acquisto di Treasury e bond ipotecari simile ai tre lanciati nel 2008 (in piena crisi finanziaria), nel 2010 e poi nel settembre 2012 (quest'ultimo è stato portato a termine nell'ottobre 2014). L'ipotesi ieri era stata lanciata da Ray Dalio, il più grande hedge fund manager al mondo. In nota ripresa dall'FT e inviata ai clienti del suo Bridgewater, Dalio sosteneva che «la prossima grande mossa della Fed sarà allentare (attraverso un QE) piuttosto che stringere» le condizioni finanziarie alla luce dei livelli di debito globale, dei tumulti in Cina e delle turbolenze nei mercati emergenti.
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